L’uomo e la macchina – corpo e ritmo automatico, vita biologica e vita sintetica – da ormai tre secoli si sono giuntati in un unico sistema esistenziale, sollecitando epifanie formali plurime, diversificate eppure strutturalmente vicine. Dal momento in cui il nesso umano-meccanico s’è fatto tanto stretto da diventare imprescindibile, ha permeato l’arte non soltanto da un punto di vista figurale, ma anche a livello complessivo e, per così dire, sistemico. Se l’anima antica di pittura, scultura e architettura ha cercato, dentro il susseguirsi delle proposte tecnologiche, prima nuovi soggetti e poi addirittura un nuovo sembiante, è in realtà l’intero universo della creatività ad essere entrato in risonanza con i mutati modi della produzione e con il know-how inventivo della modernità. E’ un processo che riguarda quantità e qualità, morfologie, natura e frequenza dell’epifania artistica. Un incedere avvolgente, che dilaga dalle intermittenze dell’illustrazione topografica settecentesca alle applicazioni decorative dell’Inghilterra vittoriana, passando poi a contaminare le torri d’avorio de l’art pour l’art: dai singularia del color diviso neoimpressionista, al tandem Braque-Picasso delle prime destrutturazioni cubiste; dalla scenografia anni Venti, giù giù fino al secondo dopoguerra, con Optical, Cinetismo e Video arte. Il testo ripercorre alcune tappe di questo viaggio, nell’intento di individuare i diversi ruoli via via ricoperti dall’innovazione tecnologica nel suo misurarsi con la creatività: da novità ispiratrice a modello costruttivo, a nuovo e composito medium, espressivo di una società globalizzata.

Lo sguardo della macchina

NEZZO, MARTA
2007

Abstract

L’uomo e la macchina – corpo e ritmo automatico, vita biologica e vita sintetica – da ormai tre secoli si sono giuntati in un unico sistema esistenziale, sollecitando epifanie formali plurime, diversificate eppure strutturalmente vicine. Dal momento in cui il nesso umano-meccanico s’è fatto tanto stretto da diventare imprescindibile, ha permeato l’arte non soltanto da un punto di vista figurale, ma anche a livello complessivo e, per così dire, sistemico. Se l’anima antica di pittura, scultura e architettura ha cercato, dentro il susseguirsi delle proposte tecnologiche, prima nuovi soggetti e poi addirittura un nuovo sembiante, è in realtà l’intero universo della creatività ad essere entrato in risonanza con i mutati modi della produzione e con il know-how inventivo della modernità. E’ un processo che riguarda quantità e qualità, morfologie, natura e frequenza dell’epifania artistica. Un incedere avvolgente, che dilaga dalle intermittenze dell’illustrazione topografica settecentesca alle applicazioni decorative dell’Inghilterra vittoriana, passando poi a contaminare le torri d’avorio de l’art pour l’art: dai singularia del color diviso neoimpressionista, al tandem Braque-Picasso delle prime destrutturazioni cubiste; dalla scenografia anni Venti, giù giù fino al secondo dopoguerra, con Optical, Cinetismo e Video arte. Il testo ripercorre alcune tappe di questo viaggio, nell’intento di individuare i diversi ruoli via via ricoperti dall’innovazione tecnologica nel suo misurarsi con la creatività: da novità ispiratrice a modello costruttivo, a nuovo e composito medium, espressivo di una società globalizzata.
2007
TecnoModaLab. Studi su moda e tecnologia
9788861291089
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