Nell’ultimo ventennio sono saliti alla ribalta del sistema produttivo europeo nuovi soggetti, genericamente definiti piccoli e medi imprenditori, che hanno colto le opportunità di investimento offerte dai cambiamenti politici degli stati dell’Europa centrale e orientale. Queste figure sociali costituiscono componenti importanti della mobilitazione produttiva e cognitiva, mostrando capacità di attivazione a livello sociale ed economico. In questo saggio, sulla base di un centinaio di interviste svolte tra il 1997 e il 2006, analizzo le ricadute sociali e lavorative del moltiplicarsi, e soprattutto del trasferimento di queste figure in un’area, quella romena, che è stata interessata più di altre dalla presenza di piccola imprenditoria straniera. In particolare mi soffermo sulla presenza italiana che, dal punto di vista quantitativo, è di gran lunga la più ramificata e diffusa, se comparata con gli altri investitori internazionali. L’apertura agli investimenti privati in Romania ha contribuito al risveglio dello spirito imprenditoriale locale individuale fino a quel momento soffocato. Accanto alla mobilitazione interna della nomenclatura di regime, si registra l’entrata di diverse figure straniere che si inseriscono nel florido business sia delle privatizzazioni sia della costruzione di nuovi greenfield, stabilimenti in aree di nuova industrializzazione. Molti di questi imprenditori e manager provengono dall’Italia centro-settentrionale dove, nel corso degli ultimi vent’anni del Novecento, si è registrato un forte sviluppo dell’imprenditoria e della quota di lavoratori autonomi. In effetti, gli anni Novanta del XX secolo hanno segnato l’inizio di un processo continuo di riorganizzazione produttiva con caratteristiche di rapidità e flessibilità che ha interessato non solo l’Italia centro-settentrionale, ma che qui più che altrove è stato tumultuoso. Uno degli elementi di tale trasformazione è connessa alla diffusione di processi di internazionalizzazione della produzione e alla fuoriuscita, diluita nel tempo, di numerose piccole imprese. I processi di delocalizzazione o rilocalizzazione di piccola e media imprenditoria ha provocato nel territorio italiano un impatto economico ed emotivo più tenue di quello che un rapido esodo di capitali avrebbe esercitato a livello sociale e mediatico.

ISOLANI DELL'ARCIPELAGO. DELOCALIZZATORI E FORZA LAVORO IN ROMANIA

SACCHETTO, DEVI
2007

Abstract

Nell’ultimo ventennio sono saliti alla ribalta del sistema produttivo europeo nuovi soggetti, genericamente definiti piccoli e medi imprenditori, che hanno colto le opportunità di investimento offerte dai cambiamenti politici degli stati dell’Europa centrale e orientale. Queste figure sociali costituiscono componenti importanti della mobilitazione produttiva e cognitiva, mostrando capacità di attivazione a livello sociale ed economico. In questo saggio, sulla base di un centinaio di interviste svolte tra il 1997 e il 2006, analizzo le ricadute sociali e lavorative del moltiplicarsi, e soprattutto del trasferimento di queste figure in un’area, quella romena, che è stata interessata più di altre dalla presenza di piccola imprenditoria straniera. In particolare mi soffermo sulla presenza italiana che, dal punto di vista quantitativo, è di gran lunga la più ramificata e diffusa, se comparata con gli altri investitori internazionali. L’apertura agli investimenti privati in Romania ha contribuito al risveglio dello spirito imprenditoriale locale individuale fino a quel momento soffocato. Accanto alla mobilitazione interna della nomenclatura di regime, si registra l’entrata di diverse figure straniere che si inseriscono nel florido business sia delle privatizzazioni sia della costruzione di nuovi greenfield, stabilimenti in aree di nuova industrializzazione. Molti di questi imprenditori e manager provengono dall’Italia centro-settentrionale dove, nel corso degli ultimi vent’anni del Novecento, si è registrato un forte sviluppo dell’imprenditoria e della quota di lavoratori autonomi. In effetti, gli anni Novanta del XX secolo hanno segnato l’inizio di un processo continuo di riorganizzazione produttiva con caratteristiche di rapidità e flessibilità che ha interessato non solo l’Italia centro-settentrionale, ma che qui più che altrove è stato tumultuoso. Uno degli elementi di tale trasformazione è connessa alla diffusione di processi di internazionalizzazione della produzione e alla fuoriuscita, diluita nel tempo, di numerose piccole imprese. I processi di delocalizzazione o rilocalizzazione di piccola e media imprenditoria ha provocato nel territorio italiano un impatto economico ed emotivo più tenue di quello che un rapido esodo di capitali avrebbe esercitato a livello sociale e mediatico.
2007
UN ARCIPELAGO PRODUTTIVO. MIGRANTI E IMPRENDITORI TRA ITALIA E ROMANIA
9788843043521
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