Il titolo che è stato dato a questo capitolo riassume i cambiamenti che in questi ultimi anni si sono registrati a proposito della tematica della valutazione e della classificazione. Segnali importanti, anche se spesso non colti, a proposito della necessità di considerare le problematiche delle persone con menomazioni non in modo esclusivamente individuale, privatistico e medico, erano stati inviati, in verità, già nel 1975, durante i lavori della 29° assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Come si ricorderà, in quella sede si decise di affiancare all’International Classification Diseases (ICD) un’appendice relativa alle conseguenze delle malattie e, cinque anni dopo, di diffondere nel mondo l’International Classificatio of Impairments, Disabilities and Handicaps (ICIDH). Questo manuale di classificazione, come precisavano Wood e Badley [1980] e in Italia anche Scoretti [1992], era stato ritenuto importante in considerazione del fatto che: 1. i motivi che spingono le persone a rivolgersi ai servizi sociosanitari non dipenderebbero tanto dalla diagnosi formulata quanto, piuttosto, dalle conseguenze delle malattie; 2. esistono diverse forme morbose che non possono essere adeguatamente codificate utilizzando la consueta classificazione delle malattie; 3. per migliorare la qualità dei servizi e della stessa politica sanitaria è necessario poter disporre di dati in grado di descrivere anche le interrelazioni esistenti tra i diversi e possibili eventi che vengono diagnosticati da un punto di vista medico e quelli definibili in termini di «conseguenze delle malattie».

La classificazione e la valutazione delle disabilità 

SORESI, SALVATORE
2007

Abstract

Il titolo che è stato dato a questo capitolo riassume i cambiamenti che in questi ultimi anni si sono registrati a proposito della tematica della valutazione e della classificazione. Segnali importanti, anche se spesso non colti, a proposito della necessità di considerare le problematiche delle persone con menomazioni non in modo esclusivamente individuale, privatistico e medico, erano stati inviati, in verità, già nel 1975, durante i lavori della 29° assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Come si ricorderà, in quella sede si decise di affiancare all’International Classification Diseases (ICD) un’appendice relativa alle conseguenze delle malattie e, cinque anni dopo, di diffondere nel mondo l’International Classificatio of Impairments, Disabilities and Handicaps (ICIDH). Questo manuale di classificazione, come precisavano Wood e Badley [1980] e in Italia anche Scoretti [1992], era stato ritenuto importante in considerazione del fatto che: 1. i motivi che spingono le persone a rivolgersi ai servizi sociosanitari non dipenderebbero tanto dalla diagnosi formulata quanto, piuttosto, dalle conseguenze delle malattie; 2. esistono diverse forme morbose che non possono essere adeguatamente codificate utilizzando la consueta classificazione delle malattie; 3. per migliorare la qualità dei servizi e della stessa politica sanitaria è necessario poter disporre di dati in grado di descrivere anche le interrelazioni esistenti tra i diversi e possibili eventi che vengono diagnosticati da un punto di vista medico e quelli definibili in termini di «conseguenze delle malattie».
2007
Psicologia delle disabilità 
9788815119155
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