Anabase (1924) fu ideato da Saint-John Perse (Alexis Leger: 1887-1975) come un complesso ‘poema dello spazio’ attraversato da voci che narrano di conquiste e gesti d’incivilimento in un’Asia sconfinata, desertica. Resistente all’interpretazione, questo poème en prose di difficile configurazione linguistica e tematica, seppe sollecitare alla glossa, alla parafrasi, alla messa in situazione e alla riscrittura, fra critici e traduttori, alcuni protagonisti assoluti della cultura del suo tempo. Prese forma così uno spazio letterario plurilingue e plurimodale che comprendeva il poema, le prime glosse ed elaborazioni critiche e le stesse traduzioni, accompagnate da prefazioni, tra cui quelle di T.S.Eliot (Anabasis, 1930; più volte riveduta fino al 1959) e di Giuseppe Ungaretti (Anabasi, 1931; riveduta nel 1936). A questo spazio, spesso definito ‘progetto Anabase’, forniva una base teorica essenziale la nozione mallarmeana di poème critique; da tempo introiettata dall’autore ma qui estesa fino a comprendere i gesti d’interpretazione critica e traduttiva, sottratti infine a una condizione tradizionalmente definita parassitaria. Questo volume riprende ed estende ancora, per così dire, la lezione del poème critique, fissata nel 1959, per il mondo di lingua e cultura inglese, nell’edizione bilingue dove Anabase, a fronte della traduzione di Eliot, era racchiuso tra la prefazione del traduttore e gli interventi storici di Lucien Fabre, Valery Larbaud, Hugo von Hofmannsthal e dell’altro grande poeta-traduttore, Ungaretti: ricostruisce in una discussione critica di soglia l’origine e il compimento del progetto Anabase, mette i tre testi – Anabase, Anabasis e Anabasi – ciascuno ‘a fronte’ dell’altro e integra quell’‘archeologia’ critica con altri interventi dedicati a Perse da Eliot e da Ungaretti.
Una costellazione plurilingue. Anabase - poema di Saint-John Perse. Anabasis - traduzione di T.S.Eliot. Anabasi - traduzione di Giuseppe Ungaretti. Testi a fronte. "Pubblicazioni del Dipartimento di Lingue e letterature Anglogermaniche e Slave dell'Università di Padova", 15
MELCHIONDA, MARIO
2007
Abstract
Anabase (1924) fu ideato da Saint-John Perse (Alexis Leger: 1887-1975) come un complesso ‘poema dello spazio’ attraversato da voci che narrano di conquiste e gesti d’incivilimento in un’Asia sconfinata, desertica. Resistente all’interpretazione, questo poème en prose di difficile configurazione linguistica e tematica, seppe sollecitare alla glossa, alla parafrasi, alla messa in situazione e alla riscrittura, fra critici e traduttori, alcuni protagonisti assoluti della cultura del suo tempo. Prese forma così uno spazio letterario plurilingue e plurimodale che comprendeva il poema, le prime glosse ed elaborazioni critiche e le stesse traduzioni, accompagnate da prefazioni, tra cui quelle di T.S.Eliot (Anabasis, 1930; più volte riveduta fino al 1959) e di Giuseppe Ungaretti (Anabasi, 1931; riveduta nel 1936). A questo spazio, spesso definito ‘progetto Anabase’, forniva una base teorica essenziale la nozione mallarmeana di poème critique; da tempo introiettata dall’autore ma qui estesa fino a comprendere i gesti d’interpretazione critica e traduttiva, sottratti infine a una condizione tradizionalmente definita parassitaria. Questo volume riprende ed estende ancora, per così dire, la lezione del poème critique, fissata nel 1959, per il mondo di lingua e cultura inglese, nell’edizione bilingue dove Anabase, a fronte della traduzione di Eliot, era racchiuso tra la prefazione del traduttore e gli interventi storici di Lucien Fabre, Valery Larbaud, Hugo von Hofmannsthal e dell’altro grande poeta-traduttore, Ungaretti: ricostruisce in una discussione critica di soglia l’origine e il compimento del progetto Anabase, mette i tre testi – Anabase, Anabasis e Anabasi – ciascuno ‘a fronte’ dell’altro e integra quell’‘archeologia’ critica con altri interventi dedicati a Perse da Eliot e da Ungaretti.Pubblicazioni consigliate
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