La Blue Tongue (BT) è una malattia virale (Reoviridae: Orbivirus) che colpisce i ruminanti ed è trasmessa da insetti ematofagi del genere Culicoides. Dal 2000, numerose Regioni italiane sono state e sono attualmente interessate da questa malattia. Secondo il Piano di Monitoraggio Nazionale, attivato a partire dal 2000 e recentemente modificato, l'Italia è stata suddivisa in tre aree in base allo stato sanitario e al livello di rischio di introduzione e diffusione della malattia. Il Veneto appartiene all'area considerata esposta al livello più basso di rischio. Lo scopo primario del piano di monitoraggio in questa Regione è l'individuazione rapida di possibili introduzioni di virus, in modo tale da mettere in atto misure volte a limitarne la diffusione. Allo scopo di individuare le aree maggiormente esposte al rischio di introduzione e diffusione di BT in Veneto, è stata condotta un'analisi preliminare, tramite un approccio combinato secondo la metodologia del Multiple Criteria Methods (MCM). Sono stati presi in considerazione i seguenti criteri: le strategie di campionamento previste dal Piano di Monitoraggio, l'importazione di animali da Regioni infette (come l'Italia centro-meridionale e altri Paesi europei interessati da presenza di malattia), la presenza di vettori Culicoides spp. rilevata tramite catture e la densità degli allevamenti di bovini riproduttori e da ingrasso. Per valutare la densità territoriale delle popolazioni prese in considerazione è stato applicato il kernel estimator. I risultati ottenuti sono stati quindi riclassificati combinando le diverse informazioni e ottenendo un'analisi di overlay visuale che ha permesso di individuare le zone con la maggior densità di bovini da ingrasso e di bovini importati da aree a rischio, che contemporaneamente avevano pochi bovini da riproduzione (considerati sentinelle) e insufficienti dati da catture di culicoidi (assenza di trappole). Queste aree sono state quindi considerate le più esposte a rischio di introduzione di BT e, di conseguenza oggetto di particolare attenzione nella definizione della strategia di monitoraggio da associare alle attività previste dal piano nazionale.

Applicazione di metodi di Multiple Criteria Decision Making (MCDM) nel contesto del piano di Monitoraggio Blue Tongue in Veneto

CECCHINATO, MATTIA;
2007

Abstract

La Blue Tongue (BT) è una malattia virale (Reoviridae: Orbivirus) che colpisce i ruminanti ed è trasmessa da insetti ematofagi del genere Culicoides. Dal 2000, numerose Regioni italiane sono state e sono attualmente interessate da questa malattia. Secondo il Piano di Monitoraggio Nazionale, attivato a partire dal 2000 e recentemente modificato, l'Italia è stata suddivisa in tre aree in base allo stato sanitario e al livello di rischio di introduzione e diffusione della malattia. Il Veneto appartiene all'area considerata esposta al livello più basso di rischio. Lo scopo primario del piano di monitoraggio in questa Regione è l'individuazione rapida di possibili introduzioni di virus, in modo tale da mettere in atto misure volte a limitarne la diffusione. Allo scopo di individuare le aree maggiormente esposte al rischio di introduzione e diffusione di BT in Veneto, è stata condotta un'analisi preliminare, tramite un approccio combinato secondo la metodologia del Multiple Criteria Methods (MCM). Sono stati presi in considerazione i seguenti criteri: le strategie di campionamento previste dal Piano di Monitoraggio, l'importazione di animali da Regioni infette (come l'Italia centro-meridionale e altri Paesi europei interessati da presenza di malattia), la presenza di vettori Culicoides spp. rilevata tramite catture e la densità degli allevamenti di bovini riproduttori e da ingrasso. Per valutare la densità territoriale delle popolazioni prese in considerazione è stato applicato il kernel estimator. I risultati ottenuti sono stati quindi riclassificati combinando le diverse informazioni e ottenendo un'analisi di overlay visuale che ha permesso di individuare le zone con la maggior densità di bovini da ingrasso e di bovini importati da aree a rischio, che contemporaneamente avevano pochi bovini da riproduzione (considerati sentinelle) e insufficienti dati da catture di culicoidi (assenza di trappole). Queste aree sono state quindi considerate le più esposte a rischio di introduzione di BT e, di conseguenza oggetto di particolare attenzione nella definizione della strategia di monitoraggio da associare alle attività previste dal piano nazionale.
2007
Workshop Nazionale di Epidemiologia Veterinaria: "Epidemiologia veterinaria: nuovi strumenti per lo studio delle malattie"
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