L’applicazione di differenti metodologie di rilievo come il GPS, la fotogrammetria digitale ed il laser scanning, rappresenta uno strumento efficace ai fini del monitoraggio di movimenti franosi: l’utilizzo integrato di queste tecniche permette di generare modelli digitali del terreno (DEM) relativi ad epoche successive e di stimare le variazioni morfologiche mediante un loro confronto diretto. La frana di Rocca Pitigliana (Bologna), presa in considerazione in questo lavoro, è costituita principalmente da materiali argillosi e viene generalmente attivata in seguito a prolungate precipitazioni. Su questa frana sono stati realizzati due DEM, uno con l’utilizzo del GPS in modalità cinematica, e l’altro tramite 2 scansioni laser terrestri unite attraverso la conoscenza delle coordinate di alcuni punti d’appoggio identificati con bersagli ad alta riflettività. Sono inoltre stati prodotti DEM a partire da fotogrammi aerei del 1976 , 1986, 1988 e 1993, utilizzando la stazione fotogrammetrica DPW 770 Helava. I modelli prodotti sono stati confrontati per determinare gli spostamenti nelle parti attive della frana. Un sistema continuo di acquisizione di 2 stazioni GPS permanenti, controllate a distanza, permette di seguire in tempo reale l’evoluzione cinematica di parti critiche della frana; l’automazione delle principali operazioni (osservazione, raccolta, trasmissione ed elaborazione) consente inoltre di disporre di un sistema di allarme
Sistemi integrati per il monitoraggio di frane mediante differenti tecniche di rilievo: la frana di Rocca Pitigliana (Bologna)
FABRIS, MASSIMO
;CENNI N;
2003
Abstract
L’applicazione di differenti metodologie di rilievo come il GPS, la fotogrammetria digitale ed il laser scanning, rappresenta uno strumento efficace ai fini del monitoraggio di movimenti franosi: l’utilizzo integrato di queste tecniche permette di generare modelli digitali del terreno (DEM) relativi ad epoche successive e di stimare le variazioni morfologiche mediante un loro confronto diretto. La frana di Rocca Pitigliana (Bologna), presa in considerazione in questo lavoro, è costituita principalmente da materiali argillosi e viene generalmente attivata in seguito a prolungate precipitazioni. Su questa frana sono stati realizzati due DEM, uno con l’utilizzo del GPS in modalità cinematica, e l’altro tramite 2 scansioni laser terrestri unite attraverso la conoscenza delle coordinate di alcuni punti d’appoggio identificati con bersagli ad alta riflettività. Sono inoltre stati prodotti DEM a partire da fotogrammi aerei del 1976 , 1986, 1988 e 1993, utilizzando la stazione fotogrammetrica DPW 770 Helava. I modelli prodotti sono stati confrontati per determinare gli spostamenti nelle parti attive della frana. Un sistema continuo di acquisizione di 2 stazioni GPS permanenti, controllate a distanza, permette di seguire in tempo reale l’evoluzione cinematica di parti critiche della frana; l’automazione delle principali operazioni (osservazione, raccolta, trasmissione ed elaborazione) consente inoltre di disporre di un sistema di allarmePubblicazioni consigliate
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