I Modelli Digitali del Terreno (DTM) derivati da tecniche di telerilevamento o da rilievi diretti vengono sempre più utilizzati per la descrizione dettagliata e la gestione del territorio. Le diverse metodologie oggi disponibili (scansione laser aerea, interferometria radar, fotogrammetria digitale, rilievi GPS cinematici, ecc.) forniscono dati che possono essere utilizzati singolarmente o integrati fra loro per soddisfare esigenze di precisione, rapidità di rilievo e completezza dell’informazione. Qualora sia necessario co-registrare dataset tridimensionali dello stesso oggetto e non siano disponibili punti di riferimento comuni o comunque, se disponibili, essi non risultino caratterizzati da una accuratezza sufficiente, è possibile utilizzare l’approccio dell’adattamento ai minimi quadrati (matching) delle superfici; esso consiste nel minimizzare la separazione verticale delle due superfici tramite la ricerca di parametri di roto-traslazione necessari per riportare nello stesso sistema di riferimento i due set di dati. Un algoritmo basato sulla mimizzazione dei residui altimetrici viene descritto ed applicato ad alcuni casi relativi all’utilizzo di modelli digitali del terreno in applicazioni geofisiche (monitoraggio di aree instabili e analisi morfologiche di dettaglio). I dati tridimensionali considerati sono stati ottenuti tramite tecniche caratterizzate da precisioni e risoluzioni spaziali diverse e, in alcuni casi, acquisite in epoche diverse. In quest’ultimo caso, i dati vengono confrontati anche per valutare la presenza di deformazioni o per individuare movimenti di massa. I risultati mostrano come l’approccio proposto consente di ottenere dataset sufficientemente congruenti riducendo gli errori sistematici legati all’impossibilità di geoerefenziare i dati utilizzando punti di riferimento comuni

Co-registrazione di Modelli Digitali del Terreno mediante adattamento ai minimi quadrati delle superfici

FABRIS, MASSIMO;
2004

Abstract

I Modelli Digitali del Terreno (DTM) derivati da tecniche di telerilevamento o da rilievi diretti vengono sempre più utilizzati per la descrizione dettagliata e la gestione del territorio. Le diverse metodologie oggi disponibili (scansione laser aerea, interferometria radar, fotogrammetria digitale, rilievi GPS cinematici, ecc.) forniscono dati che possono essere utilizzati singolarmente o integrati fra loro per soddisfare esigenze di precisione, rapidità di rilievo e completezza dell’informazione. Qualora sia necessario co-registrare dataset tridimensionali dello stesso oggetto e non siano disponibili punti di riferimento comuni o comunque, se disponibili, essi non risultino caratterizzati da una accuratezza sufficiente, è possibile utilizzare l’approccio dell’adattamento ai minimi quadrati (matching) delle superfici; esso consiste nel minimizzare la separazione verticale delle due superfici tramite la ricerca di parametri di roto-traslazione necessari per riportare nello stesso sistema di riferimento i due set di dati. Un algoritmo basato sulla mimizzazione dei residui altimetrici viene descritto ed applicato ad alcuni casi relativi all’utilizzo di modelli digitali del terreno in applicazioni geofisiche (monitoraggio di aree instabili e analisi morfologiche di dettaglio). I dati tridimensionali considerati sono stati ottenuti tramite tecniche caratterizzate da precisioni e risoluzioni spaziali diverse e, in alcuni casi, acquisite in epoche diverse. In quest’ultimo caso, i dati vengono confrontati anche per valutare la presenza di deformazioni o per individuare movimenti di massa. I risultati mostrano come l’approccio proposto consente di ottenere dataset sufficientemente congruenti riducendo gli errori sistematici legati all’impossibilità di geoerefenziare i dati utilizzando punti di riferimento comuni
2004
9788890094361
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