Avvalendosi della documentazione autografa conservata nell’Archivio Selvatico (di recente acquisito e reso consultabile dalla Biblioteca del Museo Correr di Venezia), il contributo pone in discussione il paradigma critico ancora in auge e secondo cui il geniale apripista della renovatio teatrale veneziana sarebbe rimasto come bloccato in una riesumazione delicata e partecipe del grande passato, secondo un’attitudine ripiegata in stessa e irrimediabilmente votata al silenzio. Per una riconsiderazione criticamente più avveduta del teatro di Selvatico si propongono qui tre possibili ambiti di ricerca, strettamente correlati e interdipendenti: quello relativo alla produzione in lingua, che nell’esperienza teatrale di Riccardo Selvatico si espresse con una costanza, una coerenza, una priorità inversamente proporzionali all’indifferenza e al disinteresse in cui è stata seppellita dalla storiografia e dalla critica; quello, riguardante la produzione dialettale, da riconsiderare in ordine ai suoi rapporti con la produzione in lingua (rapporti dialettici e complementari, e non certo gerarchicamente superiori), ma anche da riconsiderare in relazione alla sua genesi, e al suo rapporto con il modello goldoniano; quello, infine, di un’attenta analisi dei rapporti che l’autore intrattenne non solo con la scrittura ma anche, più in generale, con l’istituzione teatrale.
Per una riconsiderazione storico-critica del teatro di Riccardo Selvatico: problemi e prospettive
SCANNAPIECO, ANNA
2004
Abstract
Avvalendosi della documentazione autografa conservata nell’Archivio Selvatico (di recente acquisito e reso consultabile dalla Biblioteca del Museo Correr di Venezia), il contributo pone in discussione il paradigma critico ancora in auge e secondo cui il geniale apripista della renovatio teatrale veneziana sarebbe rimasto come bloccato in una riesumazione delicata e partecipe del grande passato, secondo un’attitudine ripiegata in stessa e irrimediabilmente votata al silenzio. Per una riconsiderazione criticamente più avveduta del teatro di Selvatico si propongono qui tre possibili ambiti di ricerca, strettamente correlati e interdipendenti: quello relativo alla produzione in lingua, che nell’esperienza teatrale di Riccardo Selvatico si espresse con una costanza, una coerenza, una priorità inversamente proporzionali all’indifferenza e al disinteresse in cui è stata seppellita dalla storiografia e dalla critica; quello, riguardante la produzione dialettale, da riconsiderare in ordine ai suoi rapporti con la produzione in lingua (rapporti dialettici e complementari, e non certo gerarchicamente superiori), ma anche da riconsiderare in relazione alla sua genesi, e al suo rapporto con il modello goldoniano; quello, infine, di un’attenta analisi dei rapporti che l’autore intrattenne non solo con la scrittura ma anche, più in generale, con l’istituzione teatrale.Pubblicazioni consigliate
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