Il dibattito sulla condizione femminile ha fatto propria in questi ultimi anni la problematica della sicurezza ed ha contribuito ad arricchire ed innovare in modo sostanziale la stessa nozione di human security. È nota l’impossibilità di riferirsi al concetto di gender security, nel quadro della dimensione tradizionale della sicurezza trattandosi di una categoria ispirata a logiche entro le quali non hanno mai trovato accoglienza oltre che la domanda politica delle donne, anche le dinamiche esistenziali che governano la vita delle popolazioni sia sotto il profilo fattuale che simbolico. Di fatto, con gli anni ’90, a seguito delle emergenze internazionali collegate al dilagare di conflitti di matrice etnica, religiosa e nazionale e alle atrocità di cui sono state vittime le popolazioni civili, si è reso evidente che il rispetto dei diritti umani di uomini e donne rappresenta una questione di assoluta centralità nell’agenda politica della comunità degli stati. Quello degli anni ‘90 è stato dal punto di vista del processo di moltiplicazione e di specificazione dei diritti umani un decennio straordinario, che ha posto al centro del dibattito nazionale e internazionale la questione della promozione e della protezione della condizione femminile a partire dalle messa a punto di misure inerenti i temi della violenza e della salute riproduttiva. Da un punto di vista di genere le questioni rientranti nella nozione di human security presentano un grado di complessità notevole in ragione, sia della specificità di alcuni rischi che concorrono a definire la condizione femminile, sia della totale estraneità dei bisogni della donna e delle istanze femminili dal paradigma tradizionale in materia di sicurezza. Oggi è possibile riconoscere che l’esame degli elementi fondanti la nozione di sicurezza umana implica anche il riconoscimento della diversa percezione che uomini e donne hanno dell’idea stessa di sicurezza. Non si può infatti ignorare la tensione verso la dimensione del potere largamente dominante nell’uomo e l’orientamento più marcato verso valori come la responsabilità e la condivisione nelle donne, caratteristiche queste che riflettono differenze di status riconducibili alla divisione sessuale dei ruoli.

Riflessioni in tema di condizione femminile e sicurezza umana

DEGANI, PAOLA
2005

Abstract

Il dibattito sulla condizione femminile ha fatto propria in questi ultimi anni la problematica della sicurezza ed ha contribuito ad arricchire ed innovare in modo sostanziale la stessa nozione di human security. È nota l’impossibilità di riferirsi al concetto di gender security, nel quadro della dimensione tradizionale della sicurezza trattandosi di una categoria ispirata a logiche entro le quali non hanno mai trovato accoglienza oltre che la domanda politica delle donne, anche le dinamiche esistenziali che governano la vita delle popolazioni sia sotto il profilo fattuale che simbolico. Di fatto, con gli anni ’90, a seguito delle emergenze internazionali collegate al dilagare di conflitti di matrice etnica, religiosa e nazionale e alle atrocità di cui sono state vittime le popolazioni civili, si è reso evidente che il rispetto dei diritti umani di uomini e donne rappresenta una questione di assoluta centralità nell’agenda politica della comunità degli stati. Quello degli anni ‘90 è stato dal punto di vista del processo di moltiplicazione e di specificazione dei diritti umani un decennio straordinario, che ha posto al centro del dibattito nazionale e internazionale la questione della promozione e della protezione della condizione femminile a partire dalle messa a punto di misure inerenti i temi della violenza e della salute riproduttiva. Da un punto di vista di genere le questioni rientranti nella nozione di human security presentano un grado di complessità notevole in ragione, sia della specificità di alcuni rischi che concorrono a definire la condizione femminile, sia della totale estraneità dei bisogni della donna e delle istanze femminili dal paradigma tradizionale in materia di sicurezza. Oggi è possibile riconoscere che l’esame degli elementi fondanti la nozione di sicurezza umana implica anche il riconoscimento della diversa percezione che uomini e donne hanno dell’idea stessa di sicurezza. Non si può infatti ignorare la tensione verso la dimensione del potere largamente dominante nell’uomo e l’orientamento più marcato verso valori come la responsabilità e la condivisione nelle donne, caratteristiche queste che riflettono differenze di status riconducibili alla divisione sessuale dei ruoli.
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