Recentemente, lo studio dell'attaccamento ha acquisito una prospettiva sempre più ampia a comprendere l'intero ciclo della vita e non solo le primissime fasi della relazione tra il bambino e la figura di attaccamento (Ainsworth, 1992; Ainsworth, et al., 1978). Tale ampliamento ha comportato sia riflessioni di ordine teorico, per quanto riguarda la definizione dei Modelli Operativi Interni dell'attaccamento, ossia delle rappresentazioni mentali che l'individuo costruisce nel corso dello sviluppo sulla base dell'interiorizzazione della propria esperienza interattiva con i caregiver (Bowlby, 1973, 1980), sia di ordine metodologico per quanto riguarda la loro valutazione. Proprio il problema della misurazione ha trovato negli ultimi anni una risposta piuttosto efficace grazie alla validazione ed alla larga diffusione dell'AAI (Adult Attachment Interview) di George, Kaplan & Main (1985), un'intervista semi-strutturata che consente la classificazione dell'attaccamento dopo l'infanzia (Main & Goldwyn, 1994). Uno dei punti di maggiore interesse è costituito dallo studio dell'evoluzione dei Modelli Operativi e delle loro caratteristiche nel corso dello sviluppo (Bretherton, 1992, 1993, 1995). In particolare, alcuni autori hanno indicato i periodi preadolescenziale ed adolescenziale come possibili momenti di riorganizzazione delle rappresentazioni mentali di attaccamento, anche in virtù delle acquisizioni cognitive e delle competenze personali e relazionali che caratterizzano queste età. Uno dei limiti della letteratura esistente, tuttavia, riguarda la carenza di studi che contribuiscano a fornire alcuni elementi di maggiore comprensione circa l'evoluzione dell'attaccamento dall'infanzia all'età adulta, e l'adolescenza risulta essere una fase di gran lunga trascurata. Di rilevo in quest’ambito è il concetto di trasmissione intergenerazionale degli stili di attaccamento che postula l’esistenza di una continuità nelle modalità di organizzazione dei Modelli Operativi che “passa” attraverso il genitore riproducendosi nel figlio (Main, Kaplan & Cassidy, 1985; Fonagy, Steele & Steele, 1991). Il costrutto di Modello Operativo sembra funzionare come base unificante nella spiegazione delle linee di transgenerazionalità, a partire dal ruolo delle rappresentazioni individuali nell’influenzare il comportamento nello svolgimento della funzione genitoriale e, quindi, la costruzione del mondo rappresentativo anche nel bambino (Calvo & Fava Vizziello, 1997; Fava Vizziello, Leo & Simonelli, 1997; van IJzendoorn & Bakermans-Kranenburg, 1997). Infine, uno degli assunti della teoria dell'attaccamento postula il valore adattivo della sicurezza nell'attaccamento, come base favorente lo sviluppo di altre competenze socio-emotive e motivazionali, tendenti ad una migliore integrazione nel gruppo dei pari. Numerose ricerche hanno verificato, per esempio, come un attaccamento sicuro favorisca lo sviluppo dell'autostima nei bambini in età scolare (Cassidy, 1988). Anche questo ambito, tuttavia, è stato scarsamente indagato in adolescenza, nonostante la letteratura abbia mostrato come l'autostima e le capacità di auto-riflessione svolgano un ruolo di primo piano nell'adattamento e nel successo scolastico e sociale nei ragazzi. Obiettivi della Ricerca. Sulla base di quanto esposto, questa ricerca si propone i seguenti obiettivi principali, che verranno discussi in questo contributo: 1. Studiare alcune delle caratteristiche salienti dell'attaccamento in adolescenza, considerando questo momento evolutivo come particolarmente importante nell’organizzazione affettivo-relazionale dell’individuo. 2. Verificare l’eventuale corrispondenza esistente tra lo stile di attaccamento valutato nella madre e quello del figlio, al fine di verificare l’ipotesi della trasmissione intergenerazionale, in adolescenza. 3. Studiare la relazione esistente tra le modalità di attaccamento nei ragazzi e la loro autostima, l'adattamento e la riuscita scolastica. Partecipanti. Ad un gruppo di 30 adolescenti del primo anno di scuola secondaria superiore verrà somministrato: 1. L'AAI (Adult Attachment Interview, George, Kaplan & Main, 1985) per la valutazione dello stato della mente rispetto all’attaccamento. 2. Il TMA (Test Multidimensionale dell'Autostima) per una valutazione dell'autostima in adolescenza. 3. La Scheda Socio-Anagrafica e Descrittiva degli Eventi di Vita (Fava Vizziello, et al., 1995) per la rilevazione delle modificazioni ambientali e situazionali avvenute nell'esperienza del giovane 4. L’Adult Attachment Interview (AAI, George, Kaplan & Main, 1985) sarà somministrato alle madri dei ragazzi partecipanti con l’obiettivo di verificare l’ipotesi della intergenerazionalità nei modelli di attaccamento. 5. Verrà effettuata una valutazione del successo scolastico attraverso l'analisi dei giudizi di profitto conseguiti durante l'anno scolastico.

Modelli di attaccamento in adolescenza: trasmissione intergenerazionale e adattamento

SIMONELLI, ALESSANDRA;CALVO, VINCENZO;VIZZIELLO, GRAZIA MARIA
1999

Abstract

Recentemente, lo studio dell'attaccamento ha acquisito una prospettiva sempre più ampia a comprendere l'intero ciclo della vita e non solo le primissime fasi della relazione tra il bambino e la figura di attaccamento (Ainsworth, 1992; Ainsworth, et al., 1978). Tale ampliamento ha comportato sia riflessioni di ordine teorico, per quanto riguarda la definizione dei Modelli Operativi Interni dell'attaccamento, ossia delle rappresentazioni mentali che l'individuo costruisce nel corso dello sviluppo sulla base dell'interiorizzazione della propria esperienza interattiva con i caregiver (Bowlby, 1973, 1980), sia di ordine metodologico per quanto riguarda la loro valutazione. Proprio il problema della misurazione ha trovato negli ultimi anni una risposta piuttosto efficace grazie alla validazione ed alla larga diffusione dell'AAI (Adult Attachment Interview) di George, Kaplan & Main (1985), un'intervista semi-strutturata che consente la classificazione dell'attaccamento dopo l'infanzia (Main & Goldwyn, 1994). Uno dei punti di maggiore interesse è costituito dallo studio dell'evoluzione dei Modelli Operativi e delle loro caratteristiche nel corso dello sviluppo (Bretherton, 1992, 1993, 1995). In particolare, alcuni autori hanno indicato i periodi preadolescenziale ed adolescenziale come possibili momenti di riorganizzazione delle rappresentazioni mentali di attaccamento, anche in virtù delle acquisizioni cognitive e delle competenze personali e relazionali che caratterizzano queste età. Uno dei limiti della letteratura esistente, tuttavia, riguarda la carenza di studi che contribuiscano a fornire alcuni elementi di maggiore comprensione circa l'evoluzione dell'attaccamento dall'infanzia all'età adulta, e l'adolescenza risulta essere una fase di gran lunga trascurata. Di rilevo in quest’ambito è il concetto di trasmissione intergenerazionale degli stili di attaccamento che postula l’esistenza di una continuità nelle modalità di organizzazione dei Modelli Operativi che “passa” attraverso il genitore riproducendosi nel figlio (Main, Kaplan & Cassidy, 1985; Fonagy, Steele & Steele, 1991). Il costrutto di Modello Operativo sembra funzionare come base unificante nella spiegazione delle linee di transgenerazionalità, a partire dal ruolo delle rappresentazioni individuali nell’influenzare il comportamento nello svolgimento della funzione genitoriale e, quindi, la costruzione del mondo rappresentativo anche nel bambino (Calvo & Fava Vizziello, 1997; Fava Vizziello, Leo & Simonelli, 1997; van IJzendoorn & Bakermans-Kranenburg, 1997). Infine, uno degli assunti della teoria dell'attaccamento postula il valore adattivo della sicurezza nell'attaccamento, come base favorente lo sviluppo di altre competenze socio-emotive e motivazionali, tendenti ad una migliore integrazione nel gruppo dei pari. Numerose ricerche hanno verificato, per esempio, come un attaccamento sicuro favorisca lo sviluppo dell'autostima nei bambini in età scolare (Cassidy, 1988). Anche questo ambito, tuttavia, è stato scarsamente indagato in adolescenza, nonostante la letteratura abbia mostrato come l'autostima e le capacità di auto-riflessione svolgano un ruolo di primo piano nell'adattamento e nel successo scolastico e sociale nei ragazzi. Obiettivi della Ricerca. Sulla base di quanto esposto, questa ricerca si propone i seguenti obiettivi principali, che verranno discussi in questo contributo: 1. Studiare alcune delle caratteristiche salienti dell'attaccamento in adolescenza, considerando questo momento evolutivo come particolarmente importante nell’organizzazione affettivo-relazionale dell’individuo. 2. Verificare l’eventuale corrispondenza esistente tra lo stile di attaccamento valutato nella madre e quello del figlio, al fine di verificare l’ipotesi della trasmissione intergenerazionale, in adolescenza. 3. Studiare la relazione esistente tra le modalità di attaccamento nei ragazzi e la loro autostima, l'adattamento e la riuscita scolastica. Partecipanti. Ad un gruppo di 30 adolescenti del primo anno di scuola secondaria superiore verrà somministrato: 1. L'AAI (Adult Attachment Interview, George, Kaplan & Main, 1985) per la valutazione dello stato della mente rispetto all’attaccamento. 2. Il TMA (Test Multidimensionale dell'Autostima) per una valutazione dell'autostima in adolescenza. 3. La Scheda Socio-Anagrafica e Descrittiva degli Eventi di Vita (Fava Vizziello, et al., 1995) per la rilevazione delle modificazioni ambientali e situazionali avvenute nell'esperienza del giovane 4. L’Adult Attachment Interview (AAI, George, Kaplan & Main, 1985) sarà somministrato alle madri dei ragazzi partecipanti con l’obiettivo di verificare l’ipotesi della intergenerazionalità nei modelli di attaccamento. 5. Verrà effettuata una valutazione del successo scolastico attraverso l'analisi dei giudizi di profitto conseguiti durante l'anno scolastico.
1999
XIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia dello Sviluppo dell’AIP
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