Introduzione La ricerca ha inteso valutare l’efficacia di un corso per l’accrescimento dell’empatia dei bambini di età compresa tra i 9 e gli 11 anni. Prerogativa del training, da noi creato, è di utilizzare alcune tecniche musicoterapiche inserite nel contesto didattico. Dal punto di vista teorico l’empatia è concettualizzata come un’esperienza affettiva di condivisione, mediata da processi cognitivi di crescente complessità e dalla capacità di differenziare tra sé e l’altro. L’interrelazione tra questi aspetti dà adito al crearsi di forme di empatia progressivamente più evolute che, pur comparendo in tempi differenti dello sviluppo dei bambini, possono in seguito coesistere (Bonino, Lo Coco & Tani, 1998). La natura multidimensionale del costrutto di empatia induce a considerare come rilevanti una serie di fattori di socializzazione in grado di contribuire allo sviluppo dell’empatia. In particolare la letteratura evidenzia come l’instaurarsi di un legame di attaccamento sicuro coi caregivers (Waters, Wippam & Stroufe, 1979; Boudewyn, 2000) e lo sviluppo di un buon concetto di sé (Barnett, Thomson & Pfeifer; 1985) possano incentivare i bambini ad essere più empatici nei confronti dei pari. Metodo Alla luce di queste considerazioni si è svolta una verifica empirica dell’efficacia di un training per l’accrescimento dell’empatia, condotto con un gruppo sperimentale (56 bambini partecipanti al training) e un gruppo di controllo (48 bambini che non ha partecipato al training). In una fase preliminare si è testata l’omogeneità dei due gruppi rispetto al concetto di sé, alla sicurezza dell’attaccamento e alla presenza di problemi comportamentali utilizzando rispettivamente: il Test di Valutazione Multidimensionale dell’Autostima (TMA; Bracken, 1992), il Questionario di Sicurezza e Protezione (QSP; Calvo, 2002) e il Social Emotional Dimension Scale (SEDS; Hutton & Roberts, 1986). Il gruppo sperimentale è stato sottoposto ad un training sull’empatia che prevedeva tre fasi: una prima fase dedicata all’esercizio di un fondamentale prerequisito dell’empatia, ovvero la capacità di riconoscere le emozioni altrui; una seconda fase in cui sono stati proposti degli esercizi che sollecitavano l’associazione diretta tra l’emozione vissuta da un altro e la propria esperienza (empatia basata sull’evento); un’ultima fase riservata allo sviluppo delle capacità di role taking e perspective taking (empatia per condivisione partecipatoria). Il gruppo di controllo non ha partecipato al training. L’efficacia del training è stata valutata confrontando i punteggi conseguiti dai bambini del gruppo sperimentale, prima dell’inizio e dopo la fine del training, con quelli ottenuti, nella fase di test e in quella di retest, dai bambini assegnati al gruppo di controllo. Lo strumento utilizzato per tale rilevazione era costituito da una prova di valutazione dell’empatia comprendente sia stimoli proposti da Albiero e Lo Coco (2001), sia aspetti dell’ECSS (Empathy Continuum Scoring System), il sistema di codifica messo a punto da Strayer (1989). Risultati I risultati hanno fornito un riscontro positivo rispetto all’efficacia a breve termine del training, nell’accrescere l’empatia dei bambini. Nel gruppo sperimentale si è osservato un aumento statisticamente significativo delle abilità empatiche dei bambini in seguito alla partecipazione al corso, aumento che non si è riscontrato nel gruppo di controllo.

Un modello multidimensionale di empatia: valutazione dell’efficacia di un training per l’accrescimento dell’abilità empatica

MATRICARDI, GIADA;CALVO, VINCENZO;ALBIERO, PAOLO
2005

Abstract

Introduzione La ricerca ha inteso valutare l’efficacia di un corso per l’accrescimento dell’empatia dei bambini di età compresa tra i 9 e gli 11 anni. Prerogativa del training, da noi creato, è di utilizzare alcune tecniche musicoterapiche inserite nel contesto didattico. Dal punto di vista teorico l’empatia è concettualizzata come un’esperienza affettiva di condivisione, mediata da processi cognitivi di crescente complessità e dalla capacità di differenziare tra sé e l’altro. L’interrelazione tra questi aspetti dà adito al crearsi di forme di empatia progressivamente più evolute che, pur comparendo in tempi differenti dello sviluppo dei bambini, possono in seguito coesistere (Bonino, Lo Coco & Tani, 1998). La natura multidimensionale del costrutto di empatia induce a considerare come rilevanti una serie di fattori di socializzazione in grado di contribuire allo sviluppo dell’empatia. In particolare la letteratura evidenzia come l’instaurarsi di un legame di attaccamento sicuro coi caregivers (Waters, Wippam & Stroufe, 1979; Boudewyn, 2000) e lo sviluppo di un buon concetto di sé (Barnett, Thomson & Pfeifer; 1985) possano incentivare i bambini ad essere più empatici nei confronti dei pari. Metodo Alla luce di queste considerazioni si è svolta una verifica empirica dell’efficacia di un training per l’accrescimento dell’empatia, condotto con un gruppo sperimentale (56 bambini partecipanti al training) e un gruppo di controllo (48 bambini che non ha partecipato al training). In una fase preliminare si è testata l’omogeneità dei due gruppi rispetto al concetto di sé, alla sicurezza dell’attaccamento e alla presenza di problemi comportamentali utilizzando rispettivamente: il Test di Valutazione Multidimensionale dell’Autostima (TMA; Bracken, 1992), il Questionario di Sicurezza e Protezione (QSP; Calvo, 2002) e il Social Emotional Dimension Scale (SEDS; Hutton & Roberts, 1986). Il gruppo sperimentale è stato sottoposto ad un training sull’empatia che prevedeva tre fasi: una prima fase dedicata all’esercizio di un fondamentale prerequisito dell’empatia, ovvero la capacità di riconoscere le emozioni altrui; una seconda fase in cui sono stati proposti degli esercizi che sollecitavano l’associazione diretta tra l’emozione vissuta da un altro e la propria esperienza (empatia basata sull’evento); un’ultima fase riservata allo sviluppo delle capacità di role taking e perspective taking (empatia per condivisione partecipatoria). Il gruppo di controllo non ha partecipato al training. L’efficacia del training è stata valutata confrontando i punteggi conseguiti dai bambini del gruppo sperimentale, prima dell’inizio e dopo la fine del training, con quelli ottenuti, nella fase di test e in quella di retest, dai bambini assegnati al gruppo di controllo. Lo strumento utilizzato per tale rilevazione era costituito da una prova di valutazione dell’empatia comprendente sia stimoli proposti da Albiero e Lo Coco (2001), sia aspetti dell’ECSS (Empathy Continuum Scoring System), il sistema di codifica messo a punto da Strayer (1989). Risultati I risultati hanno fornito un riscontro positivo rispetto all’efficacia a breve termine del training, nell’accrescere l’empatia dei bambini. Nel gruppo sperimentale si è osservato un aumento statisticamente significativo delle abilità empatiche dei bambini in seguito alla partecipazione al corso, aumento che non si è riscontrato nel gruppo di controllo.
2005
Convegno Nazionale “La prevenzione nella scuola e nella comunita’: dal cambiamento individuale al ca
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