Un’avvenente donna illirica fatta schiava dai corsari e contesa da più amanti, un pirotecnico dispiegarsi di scene belliche e drammi interiori, una cornice esotica che combina costumi barbareschi e splendore coreografico delle milizie dalmate: tutto questo è La dalmatina, che nel 1758 infiammò le platee veneziane e rimase per qualche decennio nella hit parade della produzione goldoniana, per sprofondare poi in un solido e significativo oblio. Sotto le spoglie di una tragicommedia in versi martelliani, l’autore aveva infatti confezionato un'opera militante e avanguardistica, che, mettendo in scena virtù illiriche e amor patrio, interpretava tempestivamente i nuovi interessi politici della Serenissima e al tempo stesso inaugurava, con consistente anticipo sul suo principale sviluppo, la luminosa quanto controversa stagione della “riscoperta” della Dalmazia. Travolta per due secoli dal tumultuoso scorrere degli eventi, solo oggi La dalmatina può forse dispiegare tutto il fascino dell’irrisolta ambiguità attraverso cui venne coniugando il tributo commosso al «Leon generoso che dolcemente impera» con la persuasa professione di fede in un patriottismo cosmopolita; nonché suggerire, in modi tanto insoliti quanto suggestivi, la varietà di forme in cui si espresse la maestria drammaturgica di Carlo Goldoni.

La dalmatina

SCANNAPIECO, ANNA
2005

Abstract

Un’avvenente donna illirica fatta schiava dai corsari e contesa da più amanti, un pirotecnico dispiegarsi di scene belliche e drammi interiori, una cornice esotica che combina costumi barbareschi e splendore coreografico delle milizie dalmate: tutto questo è La dalmatina, che nel 1758 infiammò le platee veneziane e rimase per qualche decennio nella hit parade della produzione goldoniana, per sprofondare poi in un solido e significativo oblio. Sotto le spoglie di una tragicommedia in versi martelliani, l’autore aveva infatti confezionato un'opera militante e avanguardistica, che, mettendo in scena virtù illiriche e amor patrio, interpretava tempestivamente i nuovi interessi politici della Serenissima e al tempo stesso inaugurava, con consistente anticipo sul suo principale sviluppo, la luminosa quanto controversa stagione della “riscoperta” della Dalmazia. Travolta per due secoli dal tumultuoso scorrere degli eventi, solo oggi La dalmatina può forse dispiegare tutto il fascino dell’irrisolta ambiguità attraverso cui venne coniugando il tributo commosso al «Leon generoso che dolcemente impera» con la persuasa professione di fede in un patriottismo cosmopolita; nonché suggerire, in modi tanto insoliti quanto suggestivi, la varietà di forme in cui si espresse la maestria drammaturgica di Carlo Goldoni.
2005
9788831786782
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