Nord Est 2005. Rapporto sulla società e l'economia

È una “trasformazione silenziosa” e complicata quella che il Nord Est dell’Italia sta attraversando. Complicata da uno scenario nazionale ed europeo contrassegnato da incertezze, lentezze e vischiosità che ne rallentano (o frenano) la ripresa. Complicata dalla difficoltà di analizzare secondo le categorie tradizionali i fenomeni in corso, occhiali che non sempre riescono a cogliere appieno quanto si sta movendo sotto la superficie. Complicata anche dal rimescolamento che i fattori originari del suo successo stanno subendo (popolazione, territorio, infrastrutture, sviluppo industriale). Un caso emblematico è fornito dal fenomeno dell’internazionalizzazione delle imprese del Nord Est che, sebbene con maggiori difficoltà, tuttavia rimane significativo e superiore alla media nazionale. Questa trasformazione sta modificando la trama produttiva, i distretti industriali, le reti delle imprese, accentuandone la dimensione innovativa, i processi di terziarizzazione e di internazionalizzazione. Ma è lo stesso tessuto delle relazioni familiari e sociali a mutare. La progressiva e più accelerata presenza delle popolazioni provenienti da altri Paesi, l’innalzamento della vita media e l’incremento della numerosità degli anziani, sta ridisegnando la struttura delle genti del Nord Est più rapidamente che altrove. Cambia la trama del Nord Est e dei fattori sui quali si è sviluppato: dal “patchwork” al “tessuto tecnico”. Da un successo sorto quasi spontaneamente, in virtù di un connubio spontaneo fra società ed economia, che ha dato vita ad una sorta di patchwork, a uno sviluppo segnato da una maggiore attenzione alla tecnologia, alla qualità della vita: a un tessuto tecnico, appunto, dove l’innovazione si mescola alla tradizione.