La cultura musicale del vescovo Gregorio Barbargo (1625-1697), documentata dai testi presenti nella sua biblioteca personale, si tradusse in unaserie di norme disciplinari e di disposizioni pastorali che interessarono direttamente l’istruzione impartita ai chierici del Seminario, la vita del clero, l’organizzazione delle parrocchie, la formazione dei repertori, la funzione dell’organo a canne e l’educazione dei fedeli attraverso l’insegnamento del catechismo. È in questo contesto che assumono un rilievo particolare le laude devozionali incluse in appendice alle varie ristampe della “Dottrina cristiana breve”, il cui insegnamento il Barbarigo rese obbligatorio per tutte le parrocchie e che rimasero in uso fino alla riforma del catechismo introdotta da Pio X. Sono venticinque composizioni, delle quali viene presentata l’edizione moderna indicando per ogni laude le fonti antiche, manoscritte e a stampa, relative ai testi e alle melodie accertate, le stampe non musicali, le edizioni che ne assicurarono la continuità nei secoli XVII-XIX, i repertori e la bibliografia. L’analisi di questo repertorio conferma lo stretto legame con la tradizione laudistica dei filippini e dei gesuiti, gli ordini religiosi ai quali il Barbarigo mutuò numerose indicazioni per la sua attività pastorale.
L'istruzione musicale nella Padova del Barbarigo
LOVATO, ANTONIO
1998
Abstract
La cultura musicale del vescovo Gregorio Barbargo (1625-1697), documentata dai testi presenti nella sua biblioteca personale, si tradusse in unaserie di norme disciplinari e di disposizioni pastorali che interessarono direttamente l’istruzione impartita ai chierici del Seminario, la vita del clero, l’organizzazione delle parrocchie, la formazione dei repertori, la funzione dell’organo a canne e l’educazione dei fedeli attraverso l’insegnamento del catechismo. È in questo contesto che assumono un rilievo particolare le laude devozionali incluse in appendice alle varie ristampe della “Dottrina cristiana breve”, il cui insegnamento il Barbarigo rese obbligatorio per tutte le parrocchie e che rimasero in uso fino alla riforma del catechismo introdotta da Pio X. Sono venticinque composizioni, delle quali viene presentata l’edizione moderna indicando per ogni laude le fonti antiche, manoscritte e a stampa, relative ai testi e alle melodie accertate, le stampe non musicali, le edizioni che ne assicurarono la continuità nei secoli XVII-XIX, i repertori e la bibliografia. L’analisi di questo repertorio conferma lo stretto legame con la tradizione laudistica dei filippini e dei gesuiti, gli ordini religiosi ai quali il Barbarigo mutuò numerose indicazioni per la sua attività pastorale.Pubblicazioni consigliate
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