La fase terminale della malattia oncologica: uno studio nell’ottica della teoria dell’attaccamento.

La fase terminale di una malattia rappresenta un momento molto complicato e doloroso per i pazienti, per i loro familiari e caregivers. L’obiettivo della ricerca era studiare questa difficile fase del ciclo di vita dal punto di vista della teoria dell’attaccamento. L’ipotesi era che la sicurezza potesse rappresentare una sorta di “risorsa interna”, che facilita, per quanto possibile, l’individuo nell’affrontare questo particolare momento di stress e di estrema difficoltà (Mikulincer & Florian, 2008). Alla ricerca hanno partecipato 37 pazienti ospedalizzati in hospice per malattia oncologica allo stadio terminale, il caregiver principale di ciascun paziente e il medico di riferimento presso la struttura. Dei pazienti, 17 erano donne e 20 uomini, con un range di età compreso fra 40 e 70 anni. Sono stati utilizzati i seguenti strumenti: (1) il Relationship Questionnaire di Bartholomew e Horowitz (1991) per valutare lo stile di attaccamento dei pazienti, dei caregiver e dei medici, (2) un sottoinsieme di dieci item della Revised Barrett-Lennard Relationship Inventory, per valutare l’empatia percepita nella relazione paziente-caregiver e (3) la Working Alliance Inventory—Short Form per valutare l’alleanza di lavoro medico-paziente. La percezione dell’empatia paziente-caregiver e l’alleanza di lavoro medico-paziente sono state valutate il giorno successivo al ricovero e, una seconda volta, dopo una settimana dal ricovero, al fine di monitorare il cambiamento nel tempo di questi aspetti. In sintesi i risultati indicano che lo stile di attaccamento del paziente e quello del suo caregiver influenzano l’empatia percepita nella relazione paziente-caregiver: i soggetti sicuri tendono a percepire il caregiver come più empatico rispetto agli altri soggetti. Lo stile di attaccamento del paziente, inoltre, influenza significativamente la qualità della relazione terapeutica con il medico.