Il saggio si compone di quattro paragrafi. Il primo paragrafo sottolinea come l’ampliamento di Barcellona istituito dal plan Cerdà (1859) e la pubblicazione della Teoria General de la Urbanización (1867) pongano in maniera provvisoriamente apicale un inviluppo di questioni relative alla fondazione ed all’espansione degli insediamenti urbani, evocati nella locuzione, insieme chiarissima ed ambivalente, «città reticolare». Nel secondo paragrafo la questione dell’origine porta il discorso vicino ai temi della distribuzione geografica e della forma degli insediamenti, della lettura delle continuità culturali ed antropologiche, delle discontinuità e delle autonomie, accertabili attraverso gli archivi, o semplicemente tramandate dalla catena delle interpretazioni. Il terzo paragrafo è volto ad individuare gli elementi della città reticolare. Nell’ipotesi di un rovesciamento, l’impianto a scacchiera può essere letto anche come forma d’assieme pensata a partire dalla iterazione regolamentare del dispositivo spaziale della stringa (o insula). Il quarto paragrafo è dedicato alla fondazione nel moderno. Infatti l’orizzonte della comparazione tra vicende di fondazione assume nel Novecento dimensioni amplissime, per il numero delle realizzazioni e l’importanza dei cantieri esemplari. In particolare il periodo compreso tra la fine degli anni Venti ed i primi anni Trenta riveste un ruolo di straordinaria intensità, nel tentativo di instaurare una modernità.

La citta  reticolare

MITTNER, DUNIA
2008

Abstract

Il saggio si compone di quattro paragrafi. Il primo paragrafo sottolinea come l’ampliamento di Barcellona istituito dal plan Cerdà (1859) e la pubblicazione della Teoria General de la Urbanización (1867) pongano in maniera provvisoriamente apicale un inviluppo di questioni relative alla fondazione ed all’espansione degli insediamenti urbani, evocati nella locuzione, insieme chiarissima ed ambivalente, «città reticolare». Nel secondo paragrafo la questione dell’origine porta il discorso vicino ai temi della distribuzione geografica e della forma degli insediamenti, della lettura delle continuità culturali ed antropologiche, delle discontinuità e delle autonomie, accertabili attraverso gli archivi, o semplicemente tramandate dalla catena delle interpretazioni. Il terzo paragrafo è volto ad individuare gli elementi della città reticolare. Nell’ipotesi di un rovesciamento, l’impianto a scacchiera può essere letto anche come forma d’assieme pensata a partire dalla iterazione regolamentare del dispositivo spaziale della stringa (o insula). Il quarto paragrafo è dedicato alla fondazione nel moderno. Infatti l’orizzonte della comparazione tra vicende di fondazione assume nel Novecento dimensioni amplissime, per il numero delle realizzazioni e l’importanza dei cantieri esemplari. In particolare il periodo compreso tra la fine degli anni Venti ed i primi anni Trenta riveste un ruolo di straordinaria intensità, nel tentativo di instaurare una modernità.
2008
La città  reticolare e il progetto moderno
9788825173246
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