The EEC and Greece from the Military Coup to the Transition to Democracy (1967-1975)

il saggio, sulla base di un'ampia documentazione inedita proveniente da vari archivi, analizza la posizione assunta dalla Comunità Europea nei confronti della Grecia prendendo le mosse dall'accordo di associazione del 1961 per poi passare al periodo della dittatura dei colonnelli. A questo proposito si sottolinea il dibattito e la varietà di posizioni manifestatisi fra gli stati membri e le istituzioni europee, quest'ultime propense ad assumere un atteggiamento rigido verso la dittatura. Ciò nonostante alcuni paesi europei intensificarono i loro rapporti con Atene, altri si preoccuparono di non creare difficoltà alla presenza greca nella NATO. Momento di svolta fu la caduta del regime e l'arrivo al potere di Karamanlis che fece dell'adesione alla CEE un obiettivo fondamentale nel quadro della stabilizzazione democratica. Questa politica trovò il pieno sostegno della Francia, che aveva posto in essere stretti legami economici con la Grecia e che contava di rafforzare il suo ruolo di potenza mediterranea. L'azione francese ebbe ragione dei dubbi della Commissione circa la solidità del sistema economico greco e prevalsero le speranza di stabilizzare il paese.