La ricerca si inserisce in un filone teorico che analizza l’organizzazione dei concetti emozionali a livello cognitivo. Più in particolare, si ipotizza (Rosch 1973) che i concetti emozionali siano organizzati orizzontalmente in categorie dai confini sfumati, composte da membri accomunati da una “somiglianza di famiglia” con l'elemento centrale più tipico (il prototipo), e organizzati verticalmente in tre livelli: superordinato, basico e subordinato. In particolare, il livello basico permetterebbe di fare distinzioni più precise rispetto ai concetti superordinati di emozione, pur senza essere troppo dettagliato, offrendo quindi un buon compromesso tra informatività ed economia cognitiva. Il livello subordinato veicolerebbe invece informazioni più specifiche, relative ad esempio ad aspetti quali l'intensità delle emozioni, la loro durata, o il contesto in cui vengono provate. La ricerca aveva lo scopo di verificare l’organizzazione concettuale di un ampio campione di termini emozionali del lessico italiano (Zammuner 1998), anche in rapporto ai risultati ottenuti in precedenti ricerche condotte in Italia e in altre culture. Ai soggetti - 140 studenti universitari- fu chiesto di raggruppare in base alla loro somiglianza 153 termini emotivi. I raggruppamenti effettuati furono tabulati in una matrice di co-occorrenza 153x153 sottoposta ad analisi gerarchica dei cluster (programma SPSS-X di Hierarchical Cluster Analysis). Il numero di raggruppamenti effettuati dai soggetti, analogamente a quanto riscontrato in ricerche precedenti (per es., Shaver et al. 1987), variò da un minimo di 3 ad un massimo di 72, con una media di 37,6; il numero di termini contenuti in ogni categoria fu ugualmente variabile, oscillando da 1 a 63. I risultati ottenuti nell’analisi gerarchica dei cluster confermarono la validità dell’ipotesi (i concetti emozionali sono rappresentati categorialmente) e mostrarono alcune differenze degne di nota rispetto agli studi precedenti in italiano e in inglese. Il livello e la natura dei raggruppamenti, importanti a livello applicativo per la costruzione di test di emotional literacy, oltre che a livello teorico, furono poi testati in una seconda analisi dei cluster, con un metodo diverso, lo hclust average - con la collaborazione di G. Altoè e T. Lanciano – che confermò nel complesso i risultati ottenuti nell’analisi precedente, mostrando l’esistenza di una notevole stabilità nella rappresentazione concettuale delle emozioni. In sintesi lo studio dei raggruppamenti concettuali è proficuo per la possibilità che offre di classificare in una rete di rapporti semantici i termini emozionali e di utilizzare tali categorie semantiche per interpretare e classificare dati relativi all’emotional literacy.

Termini emotivi nel lessico italiano e loro categorizzazione per somiglianza.

ZAMMUNER, VANDA
2008

Abstract

La ricerca si inserisce in un filone teorico che analizza l’organizzazione dei concetti emozionali a livello cognitivo. Più in particolare, si ipotizza (Rosch 1973) che i concetti emozionali siano organizzati orizzontalmente in categorie dai confini sfumati, composte da membri accomunati da una “somiglianza di famiglia” con l'elemento centrale più tipico (il prototipo), e organizzati verticalmente in tre livelli: superordinato, basico e subordinato. In particolare, il livello basico permetterebbe di fare distinzioni più precise rispetto ai concetti superordinati di emozione, pur senza essere troppo dettagliato, offrendo quindi un buon compromesso tra informatività ed economia cognitiva. Il livello subordinato veicolerebbe invece informazioni più specifiche, relative ad esempio ad aspetti quali l'intensità delle emozioni, la loro durata, o il contesto in cui vengono provate. La ricerca aveva lo scopo di verificare l’organizzazione concettuale di un ampio campione di termini emozionali del lessico italiano (Zammuner 1998), anche in rapporto ai risultati ottenuti in precedenti ricerche condotte in Italia e in altre culture. Ai soggetti - 140 studenti universitari- fu chiesto di raggruppare in base alla loro somiglianza 153 termini emotivi. I raggruppamenti effettuati furono tabulati in una matrice di co-occorrenza 153x153 sottoposta ad analisi gerarchica dei cluster (programma SPSS-X di Hierarchical Cluster Analysis). Il numero di raggruppamenti effettuati dai soggetti, analogamente a quanto riscontrato in ricerche precedenti (per es., Shaver et al. 1987), variò da un minimo di 3 ad un massimo di 72, con una media di 37,6; il numero di termini contenuti in ogni categoria fu ugualmente variabile, oscillando da 1 a 63. I risultati ottenuti nell’analisi gerarchica dei cluster confermarono la validità dell’ipotesi (i concetti emozionali sono rappresentati categorialmente) e mostrarono alcune differenze degne di nota rispetto agli studi precedenti in italiano e in inglese. Il livello e la natura dei raggruppamenti, importanti a livello applicativo per la costruzione di test di emotional literacy, oltre che a livello teorico, furono poi testati in una seconda analisi dei cluster, con un metodo diverso, lo hclust average - con la collaborazione di G. Altoè e T. Lanciano – che confermò nel complesso i risultati ottenuti nell’analisi precedente, mostrando l’esistenza di una notevole stabilità nella rappresentazione concettuale delle emozioni. In sintesi lo studio dei raggruppamenti concettuali è proficuo per la possibilità che offre di classificare in una rete di rapporti semantici i termini emozionali e di utilizzare tali categorie semantiche per interpretare e classificare dati relativi all’emotional literacy.
2008
Cognition and language: A long story
9788861292567
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