Il lavoro, nella sua prima parte, ricostruisce i caratteri e i problemi dell'amministrazione comunale e provinciale nell'Italia pre-repubblicana, soffermandosi in particolare sullo sviluppo della "dottrina dello Stato amministrativo" nella duplice polarità del rapporto Autorità-Libertà e del rapporto centro-periferia (autarchia). Passa poi a illustrare l'originario Titolo V Parte II della Costituzione - nel quale la scarsa attenzione all'autonomia di comuni e province e al nodo del rapporto Regioni-Enti Locali era in fondo un tuttuno con la sottovalutazione dell'importanza della quesione amministrativa -, il lento avvio dell'attuazione delle Regioni, il varo della legge n.142/1990, l'impianto riformatore della legislazione Bassanini. Le parti successive inquadrano i molteplici aspetti dell'autonomia degli enti locali esaminando la normativa confluita nel T.U. n.267/2000 alla luce della ristrutturazione dell'ordinamento della Repubblica posta in essere dalla legge Cost. n.3/2001. In particolare la parte III analizza il profilo dell'autonomia normativa, statutaria e regolamentare; l'assetto organizzativo degli enti retto dalla distinzione fra componente politica e componente tecnico-gestionale; il sistema dei controlli. La parte IV è dedicata all'evoluzione dei servizi pubblici locali a partire dalla legge n.142/1990 fino alla riforma del 2001-2003. La parte V, elaborata dall'avv. Nicola Bardino del Foro di Venezia, inquadra i problemi dell'autonomia finanziaria garantita dal nuovo articolo 119 Cost. anche - e in primo luogo - sul versante dell'entrata alla luce del principio guida del "federalismo fiscale" e dei vincoli sulla finanza locale derivanti dal complessivo sistema della finanza pubblica. Il lavoro mira a presentare l'interazione tra evoluzione del diritto positivo, evoluzione della prassi e delle idee via via formate.
DIRITTO REGIONALE E DEGLI ENTI LOCALI
MIGLIARESE CAPUTI, FRANCESCA
2008
Abstract
Il lavoro, nella sua prima parte, ricostruisce i caratteri e i problemi dell'amministrazione comunale e provinciale nell'Italia pre-repubblicana, soffermandosi in particolare sullo sviluppo della "dottrina dello Stato amministrativo" nella duplice polarità del rapporto Autorità-Libertà e del rapporto centro-periferia (autarchia). Passa poi a illustrare l'originario Titolo V Parte II della Costituzione - nel quale la scarsa attenzione all'autonomia di comuni e province e al nodo del rapporto Regioni-Enti Locali era in fondo un tuttuno con la sottovalutazione dell'importanza della quesione amministrativa -, il lento avvio dell'attuazione delle Regioni, il varo della legge n.142/1990, l'impianto riformatore della legislazione Bassanini. Le parti successive inquadrano i molteplici aspetti dell'autonomia degli enti locali esaminando la normativa confluita nel T.U. n.267/2000 alla luce della ristrutturazione dell'ordinamento della Repubblica posta in essere dalla legge Cost. n.3/2001. In particolare la parte III analizza il profilo dell'autonomia normativa, statutaria e regolamentare; l'assetto organizzativo degli enti retto dalla distinzione fra componente politica e componente tecnico-gestionale; il sistema dei controlli. La parte IV è dedicata all'evoluzione dei servizi pubblici locali a partire dalla legge n.142/1990 fino alla riforma del 2001-2003. La parte V, elaborata dall'avv. Nicola Bardino del Foro di Venezia, inquadra i problemi dell'autonomia finanziaria garantita dal nuovo articolo 119 Cost. anche - e in primo luogo - sul versante dell'entrata alla luce del principio guida del "federalismo fiscale" e dei vincoli sulla finanza locale derivanti dal complessivo sistema della finanza pubblica. Il lavoro mira a presentare l'interazione tra evoluzione del diritto positivo, evoluzione della prassi e delle idee via via formate.Pubblicazioni consigliate
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