L'iperostosi è una lesione produttiva del tessuto osseo con eziopatogenesi e significato funzionale sconosciuto, descritta in 92 specie appartenenti a 22 famiglie di teleostei marini, rara in quelli d‟acqua dolce. L‟iperostosi ricorre principalmente in specie tropicali e subtropicali, con relativi pochi riscontri in specie temperate. Quadri di crescita iperostotica appaiono spesso specie-specifici e si manifestano in soggetti maturi. Una porzione dello scheletro di una ricciola (Seriola dumerilii) veniva inviata da una mensa pubblica sita nella provincia di Messina. Lo scheletro intero di un pagro (Pagrus pagrus) veniva inviato da un privato. Due spine emali delle vertebre dorsali dell‟esemplare di ricciola mostravano dilatazioni misuranti cm 1,3 x 1,6 e 1,4 x 1,7. Il tessuto osseo era espanso alle estremità con un aspetto palloniforme. Il periostio appariva normale e rivestiva entrambe le masse neoformate. Nel pagro, tre spine emali delle vertebre caudali apparivano coinvolte dalla neoformazione. Due processi emali risultavano dilatati con un aspetto “a nocciola”, mentre il più caudale dei tre processi era semplicemente ispessito per tutta la lunghezza del suo asse maggiore. Lo studio radiografico ha messo in evidenza aree caratterizzate da elevata radiopacità, simili a tessuto osseo, di aspetto denso e omogeneo, con margini lisci e ben definiti e nessuna tendenza alla distruzione dell‟osso. Microscopicamente, il tessuto neoformato era costituito da cellule ossee ben differenziate disposte a formare un aspetto spongioso; la zona più esterna appariva più densa e conteneva canali pieni di cellule e di vasi. Il collagene della matrice ossea presentava un alto grado di ossificazione. Nessuna modificazione neoplastica o infiammatoria veniva documentata a carico degli osteoblasti, osteociti e osteoclasti. I risultati dello studio macroscopico, radiologico ed istologico ci conducevano, per entrambi i casi presi in esame, verso una diagnosi di iperostosi. Dalla disamina della bibliografia, questo lavoro appare essere il primo report di tale lesione nella ricciola e nel pagro, due tra le specie ittiche più apprezzate nei mercati Mediterranei. Si pone il problema della diagnosi differenziale con l‟osteoma e probabilmente queste due lesioni sono spesso state confuse. Sebbene l‟iperostosi possa presentare elevate prevalenze in alcune specie ittiche, le lesioni qui descritte sono da annoverare tra i reperti occasionali. Le dilatazioni delle ossa sono percettibili esternamente nei pesci più grandi. La localizzazione di queste lesioni, solitamente profonda nei tessuti corporei, in prossimità della colonna vertebrale, fa sì che spesso esse sfuggano alla routinaria ispezione sanitaria dei prodotti ittici. Solo in quei casi in cui il pesce viene sezionato ed esaminato attentamente è possibile vedere le deformità del tessuto osseo.

Iperostosi in ricciola (Seriola dumerilii) e Pagro (Pagrus pagrus)

QUAGLIO, FRANCESCO
2008

Abstract

L'iperostosi è una lesione produttiva del tessuto osseo con eziopatogenesi e significato funzionale sconosciuto, descritta in 92 specie appartenenti a 22 famiglie di teleostei marini, rara in quelli d‟acqua dolce. L‟iperostosi ricorre principalmente in specie tropicali e subtropicali, con relativi pochi riscontri in specie temperate. Quadri di crescita iperostotica appaiono spesso specie-specifici e si manifestano in soggetti maturi. Una porzione dello scheletro di una ricciola (Seriola dumerilii) veniva inviata da una mensa pubblica sita nella provincia di Messina. Lo scheletro intero di un pagro (Pagrus pagrus) veniva inviato da un privato. Due spine emali delle vertebre dorsali dell‟esemplare di ricciola mostravano dilatazioni misuranti cm 1,3 x 1,6 e 1,4 x 1,7. Il tessuto osseo era espanso alle estremità con un aspetto palloniforme. Il periostio appariva normale e rivestiva entrambe le masse neoformate. Nel pagro, tre spine emali delle vertebre caudali apparivano coinvolte dalla neoformazione. Due processi emali risultavano dilatati con un aspetto “a nocciola”, mentre il più caudale dei tre processi era semplicemente ispessito per tutta la lunghezza del suo asse maggiore. Lo studio radiografico ha messo in evidenza aree caratterizzate da elevata radiopacità, simili a tessuto osseo, di aspetto denso e omogeneo, con margini lisci e ben definiti e nessuna tendenza alla distruzione dell‟osso. Microscopicamente, il tessuto neoformato era costituito da cellule ossee ben differenziate disposte a formare un aspetto spongioso; la zona più esterna appariva più densa e conteneva canali pieni di cellule e di vasi. Il collagene della matrice ossea presentava un alto grado di ossificazione. Nessuna modificazione neoplastica o infiammatoria veniva documentata a carico degli osteoblasti, osteociti e osteoclasti. I risultati dello studio macroscopico, radiologico ed istologico ci conducevano, per entrambi i casi presi in esame, verso una diagnosi di iperostosi. Dalla disamina della bibliografia, questo lavoro appare essere il primo report di tale lesione nella ricciola e nel pagro, due tra le specie ittiche più apprezzate nei mercati Mediterranei. Si pone il problema della diagnosi differenziale con l‟osteoma e probabilmente queste due lesioni sono spesso state confuse. Sebbene l‟iperostosi possa presentare elevate prevalenze in alcune specie ittiche, le lesioni qui descritte sono da annoverare tra i reperti occasionali. Le dilatazioni delle ossa sono percettibili esternamente nei pesci più grandi. La localizzazione di queste lesioni, solitamente profonda nei tessuti corporei, in prossimità della colonna vertebrale, fa sì che spesso esse sfuggano alla routinaria ispezione sanitaria dei prodotti ittici. Solo in quei casi in cui il pesce viene sezionato ed esaminato attentamente è possibile vedere le deformità del tessuto osseo.
2008
Atti del XV Convegno Nazionale della Società  Italiana di Patologia Ittica
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