La questione della classe dirigente ha assunto, negli anni, un progressivo interesse, da un lato. E, dall’altro, una crescente preoccupazione legata all’idea di carenza e di scarso ricambio della medesima. Più spesso, però, quando ci si riferisce alla classe dirigente il pensiero corre al mondo della politica. Tuttavia, la classe dirigente annovera una molteplicità di soggetti che operano in diversi ambiti e con diversi ruoli. Tutti accomunati dal fatto di essere dei “decisori” su fenomeni di interesse collettivo, che hanno ricadute sulla società e sull’economia. Qual è la valutazione della classe dirigente, in senso ampio, del Nord Est? Quali sono i luoghi di formazione, i meccanismi di selezione? È proprio vero che tutta la classe dirigente politica è sotto la cappa di un giudizio negativo? La ricerca realizzata ha visto coinvolto 30 testimoni privilegiati appartenenti alla classe dirigente del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Le loro risposte offrono un’immagine diversa e, per certi versi, controcorrente dell’attuale immaginario collettivo, in particolare nei confronti della politica. Il Nord Est conserva ancora un importante potenziale di fondo al quale attingere per la selezione e generazione di una classe dirigente per il futuro. Il mondo imprenditoriale, del volontariato e anche della cultura sono i serbatoi privilegiati dai quali far emergere un nuovo ceto, composto di persone che facciano dell’etica e del senso di responsabilità collettiva il parametro di riferimento del proprio agire quotidiano. È l’uomo, dunque, che deve tornare al centro dell’azione, non solo della politica, ma di chiunque ricopra un incarico in grado di generare riverberi sugli andamenti futuri tanto dell’economia quanto della società.

La classe dirigente del Nord Est: proposte per la leadership del futuro

MARINI, DANIELE;
2008

Abstract

La questione della classe dirigente ha assunto, negli anni, un progressivo interesse, da un lato. E, dall’altro, una crescente preoccupazione legata all’idea di carenza e di scarso ricambio della medesima. Più spesso, però, quando ci si riferisce alla classe dirigente il pensiero corre al mondo della politica. Tuttavia, la classe dirigente annovera una molteplicità di soggetti che operano in diversi ambiti e con diversi ruoli. Tutti accomunati dal fatto di essere dei “decisori” su fenomeni di interesse collettivo, che hanno ricadute sulla società e sull’economia. Qual è la valutazione della classe dirigente, in senso ampio, del Nord Est? Quali sono i luoghi di formazione, i meccanismi di selezione? È proprio vero che tutta la classe dirigente politica è sotto la cappa di un giudizio negativo? La ricerca realizzata ha visto coinvolto 30 testimoni privilegiati appartenenti alla classe dirigente del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Le loro risposte offrono un’immagine diversa e, per certi versi, controcorrente dell’attuale immaginario collettivo, in particolare nei confronti della politica. Il Nord Est conserva ancora un importante potenziale di fondo al quale attingere per la selezione e generazione di una classe dirigente per il futuro. Il mondo imprenditoriale, del volontariato e anche della cultura sono i serbatoi privilegiati dai quali far emergere un nuovo ceto, composto di persone che facciano dell’etica e del senso di responsabilità collettiva il parametro di riferimento del proprio agire quotidiano. È l’uomo, dunque, che deve tornare al centro dell’azione, non solo della politica, ma di chiunque ricopra un incarico in grado di generare riverberi sugli andamenti futuri tanto dell’economia quanto della società.
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