È plausibile nutrire una moderata e razionale fiducia sulla capacità del Nord Est di individuare nuovi percorsi di sviluppo, che nella crisi riesca a cogliere le opportunità per accelerare un processo di trasformazione già in corso, consapevole dei rischi sottesi a una fase recessiva dalla durata incerta. I saggi contenuti in questo decimo Rapporto sulla società e l’economia, pur evidenziando gli aspetti critici, nello stesso tempo mettono in luce una storia in cui le performance sono state largamente positive, nonostante la competizione e il quadro internazionale in questi dieci anni sia radicalmente mutato. Le speranze sono particolarmente evidenti osservando la capacità di innovazione che la società e l’economia nordestina è in grado di realizzare. Lungi dal voler fare un’elegia del Nord Est o alimentare un atteggiamento autoconsolatorio, pur tuttavia non possiamo disconoscere i ragguardevoli risultati raggiunti nel breve volgere di 40 anni. Non mancano certamente gli aspetti problematici (l’uso intensivo del territorio, i ritardi nelle infrastrutture), tuttavia il sistema socio-sanitario è ritenuto fra i migliori a livello nazionale e internazionale; la capacità di integrazione delle popolazioni straniere è elevata; quello produttivo è tuttora studiato e in Europa il Nord Est è considerato un’area laboratorio. Moderata e razionale fiducia, dunque, non speranze illusorie.

NORD EST 2009. RAPPORTO SULLA SOCIETÀ E L'ECONOMIA

MARINI, DANIELE;
2009

Abstract

È plausibile nutrire una moderata e razionale fiducia sulla capacità del Nord Est di individuare nuovi percorsi di sviluppo, che nella crisi riesca a cogliere le opportunità per accelerare un processo di trasformazione già in corso, consapevole dei rischi sottesi a una fase recessiva dalla durata incerta. I saggi contenuti in questo decimo Rapporto sulla società e l’economia, pur evidenziando gli aspetti critici, nello stesso tempo mettono in luce una storia in cui le performance sono state largamente positive, nonostante la competizione e il quadro internazionale in questi dieci anni sia radicalmente mutato. Le speranze sono particolarmente evidenti osservando la capacità di innovazione che la società e l’economia nordestina è in grado di realizzare. Lungi dal voler fare un’elegia del Nord Est o alimentare un atteggiamento autoconsolatorio, pur tuttavia non possiamo disconoscere i ragguardevoli risultati raggiunti nel breve volgere di 40 anni. Non mancano certamente gli aspetti problematici (l’uso intensivo del territorio, i ritardi nelle infrastrutture), tuttavia il sistema socio-sanitario è ritenuto fra i migliori a livello nazionale e internazionale; la capacità di integrazione delle popolazioni straniere è elevata; quello produttivo è tuttora studiato e in Europa il Nord Est è considerato un’area laboratorio. Moderata e razionale fiducia, dunque, non speranze illusorie.
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