Il Metapneumovirus Aviare (AMPV) è responsabile nel pollo, oltre che d'infezioni respiratorie, anche di cali dell'ovodeposizione nei riproduttori e nelle ovaiole. In Italia l'infezione è endemica nelle Regioni a maggior vocazione avicola, ma scarsi sono i dati sull'impatto di AMPV sul settore della produzione di uova da consumo. Per delineare un quadro della situazione in questa tipologia di allevamento è stata svolta in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, nel periodo ottobre 2006-dicembre 2007, un'indagine epidemiologica sulla diffusione di AMPV. Sono stati previsti due studi longitudinali e numerosi campionamenti singoli in 14 gruppi sia in fase pollastra che ovaiola. I risultati sono stati integrati, dove possibile, con i dati produttivi dell'allevamento e gli eventuali piani vaccinali applicati.Da ciascun gruppo sono stati raccolti 10 campioni per RT-PCR e/o 10 per ELISA. Nello studio longitudinale n. 1, i campionamenti sono stati eseguiti 2 volte alla settimana, dall'età di 20 sino a 42 settimane. Nello studio longitudinale n. 2 sono stati eseguiti campionamenti pre-vaccinazione (11 settimane), post-vaccinazione (14 settimane) e all'inizio della deposizione (20 settimane e, solo in un gruppo, a 24 settimane). I restanti gruppi sono stati campionati una volta sola.I risultati dimostrano un'elevata diffusione dell'infezione da metapneumovirus aviare sottototipo B. In sole due evenienze è stato possibile correlare la presenza dell'infezione da AMPV a cali dell'ovodeposizione. Nello studio longitudinale n. 1 solo il piano vaccinale che prevedeva tre interventi, fra cui uno con vaccino inattivato, ha protetto dall'infezione. Nello studio longitudinale n. 2, pollastre negative, vaccinate con vaccino vivo attenuato, hanno tutte mostrato l'infezione da AMPV entro la 20a settimana di vita, in coincidenza con l'evento stressante dell'accasamento e dell'entrata in deposizione. La vaccinazione singola con vaccino vivo si è confermata inefficace a proteggere oltre che dall'infezione anche dal calo dell'ovodeposizione. I campionamenti singoli hanno evidenziato come molti gruppi si infettino in fase pollastra, senza sintomi clinici evidenti, arrivando sieropositivi alla deposizione. Interessante sarà indagare se il contatto con il virus in tale fase protegga dall'infezioni nella futura vita produttiva. Questo studio fornisce dati preliminari ma unici disponibili in Italia sulla diffusione e dinamica delle infezioni da AMPV nel settore produttivo dell'uovo da consumo.
Diffusione e controllo dell'infezione da Metapneuomovirus aviare nell'allevamento della gallina ovaiola
CECCHINATO, MATTIA;
2009
Abstract
Il Metapneumovirus Aviare (AMPV) è responsabile nel pollo, oltre che d'infezioni respiratorie, anche di cali dell'ovodeposizione nei riproduttori e nelle ovaiole. In Italia l'infezione è endemica nelle Regioni a maggior vocazione avicola, ma scarsi sono i dati sull'impatto di AMPV sul settore della produzione di uova da consumo. Per delineare un quadro della situazione in questa tipologia di allevamento è stata svolta in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, nel periodo ottobre 2006-dicembre 2007, un'indagine epidemiologica sulla diffusione di AMPV. Sono stati previsti due studi longitudinali e numerosi campionamenti singoli in 14 gruppi sia in fase pollastra che ovaiola. I risultati sono stati integrati, dove possibile, con i dati produttivi dell'allevamento e gli eventuali piani vaccinali applicati.Da ciascun gruppo sono stati raccolti 10 campioni per RT-PCR e/o 10 per ELISA. Nello studio longitudinale n. 1, i campionamenti sono stati eseguiti 2 volte alla settimana, dall'età di 20 sino a 42 settimane. Nello studio longitudinale n. 2 sono stati eseguiti campionamenti pre-vaccinazione (11 settimane), post-vaccinazione (14 settimane) e all'inizio della deposizione (20 settimane e, solo in un gruppo, a 24 settimane). I restanti gruppi sono stati campionati una volta sola.I risultati dimostrano un'elevata diffusione dell'infezione da metapneumovirus aviare sottototipo B. In sole due evenienze è stato possibile correlare la presenza dell'infezione da AMPV a cali dell'ovodeposizione. Nello studio longitudinale n. 1 solo il piano vaccinale che prevedeva tre interventi, fra cui uno con vaccino inattivato, ha protetto dall'infezione. Nello studio longitudinale n. 2, pollastre negative, vaccinate con vaccino vivo attenuato, hanno tutte mostrato l'infezione da AMPV entro la 20a settimana di vita, in coincidenza con l'evento stressante dell'accasamento e dell'entrata in deposizione. La vaccinazione singola con vaccino vivo si è confermata inefficace a proteggere oltre che dall'infezione anche dal calo dell'ovodeposizione. I campionamenti singoli hanno evidenziato come molti gruppi si infettino in fase pollastra, senza sintomi clinici evidenti, arrivando sieropositivi alla deposizione. Interessante sarà indagare se il contatto con il virus in tale fase protegga dall'infezioni nella futura vita produttiva. Questo studio fornisce dati preliminari ma unici disponibili in Italia sulla diffusione e dinamica delle infezioni da AMPV nel settore produttivo dell'uovo da consumo.Pubblicazioni consigliate
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