Il contributo analizza il rapporto personale e scientifico intercorso tra B. Gastaldi, il geologo torinese che è considerato giustamente il fondatore degli studi di preistoria in Italia, e L. Pigorini, lo studioso che, a partire dagli anni ’70 dell’‘800 e fino agli anni ’20 del secolo successivo, fu la personalità - accademicamente e scientificamente - dominante nel quadro della protostoria italiana. Nello specifico il lavoro, basato sull’analisi sistematica dell’epistolario Gastaldi inedito, conservato nel “Fondo Pigorini” dell’Università di Padova, mostra in maniera assai chiara come, pur in assenza di una collaborazione diretta tra i due e nonostante la notevole differenza di età, di formazione e di impostazione metodologica, Pigorini abbia assunto proprio da Gastaldi quella prospettiva nazionale - non nazionalistica! - che rappresenta la cifra più caratteristica della sua visione dell’archeologia preistorica e della sua grande costruzione istituzionale e Gastaldi abbia ben presto visto in Pigorini l’unico studioso che, nell’ambito della comunità scientifica dei pre-protostorici italiani, avrebbe potuto portare a compimento il suo progetto originario.

Bartolomeo Gastaldi e Luigi Pigorini tra Museo Celtico e Museo Preistorico Nazionale. Alcune osservazioni sul significato e sulle finalità  delle prime due collezioni pubbliche di antichità  preistoriche nazionali in base ai dati inediti del "Fondo Pigorini" dell'Università  di Padova

CUPITO', MICHELE
2009

Abstract

Il contributo analizza il rapporto personale e scientifico intercorso tra B. Gastaldi, il geologo torinese che è considerato giustamente il fondatore degli studi di preistoria in Italia, e L. Pigorini, lo studioso che, a partire dagli anni ’70 dell’‘800 e fino agli anni ’20 del secolo successivo, fu la personalità - accademicamente e scientificamente - dominante nel quadro della protostoria italiana. Nello specifico il lavoro, basato sull’analisi sistematica dell’epistolario Gastaldi inedito, conservato nel “Fondo Pigorini” dell’Università di Padova, mostra in maniera assai chiara come, pur in assenza di una collaborazione diretta tra i due e nonostante la notevole differenza di età, di formazione e di impostazione metodologica, Pigorini abbia assunto proprio da Gastaldi quella prospettiva nazionale - non nazionalistica! - che rappresenta la cifra più caratteristica della sua visione dell’archeologia preistorica e della sua grande costruzione istituzionale e Gastaldi abbia ben presto visto in Pigorini l’unico studioso che, nell’ambito della comunità scientifica dei pre-protostorici italiani, avrebbe potuto portare a compimento il suo progetto originario.
2009
Colligite fragmenta. Aspetti e tendenze del collezionismo ottocentesco in Piemonte
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