Introduzione I recenti sviluppi della ricerca evolutiva e i nuovi modelli di lettura della prima infanzia stanno allargando l’orizzonte teorico e, conseguentemente, la logica della valutazione e del trattamento nella clinica dell’età evolutiva. I principali effetti di tali cambiamento hanno riguardato, da una parte lo spostamento dell’oggetto d’indagine dal singolo bambino alla complessità delle sue relazioni (Sameroff, Emde, 1989) e dall’altra la conseguente modificazione del setting terapeutico, soprattutto in età evolutiva, da individuale a gruppale. Infatti all’interno del sistema intersoggettivo gruppale è possibile sperimentare nuove strategie di riparazione interattiva in grado di influenzare in forma indiretta lo sviluppo complessivo del bambino (Beebe, Lachman, 2002). In questa prospettiva il seguente lavoro rappresenta uno studio esplorativo sulla ricerca in psicoterapia di gruppo in età evolutiva e nei criteri d’osservazione delle interazioni dei bambini. Fase centrale del lavoro ha riguardato l’ideazione di una metodologia osservativa sensibile alle modalità comunicative non verbali e ai comportamenti, di rottura e riparazione del gruppo. L’obiettivo di tale lavoro consiste nell’individuare i fattori di cambiamento legati all’intervento terapeutico (process), con particolare focalizzazione sul modello interattivo-dinamico (rotture e riparazioni) costruite dai bambini con le figure terapeutiche e le loro modificazioni nel corso delle sedute. Metodo L’intervento è consistito in un ciclo di terapia di gruppo ad impostazione psicodinamica con 3 bambini di 8 anni: si tratta di complessive 12 sedute dalle quali sono state estrapolate 3 sedute (la prima, l’intermedia e l’ultima) all’interno delle quali due giudici indipendenti hanno isolato secondo per secondo tutte le sequenze interattive di rottura-riparazione messe in atto dai componenti del gruppo. Queste sono state codificate applicando una griglia osservativa (Simonelli, De Palo, 2009) che tenta di descrivere il processo interattivo gruppale nella sua complessità. Risultati Nelle tre sedute si osserva che: la modalità comunicativa non verbale è prevalente nei bambini appartenenti al gruppo e che la modalità interattiva prevalente dei bambini è la rottura, invece dei terapeuti la riparazione. Altri dati sono in corso di elaborazione.

Terapia di gruppo in età evolutiva: nuovi modelli di intervento e di valutazione dei processi di cambiamento.

DE PALO, FRANCESCA;SIMONELLI, ALESSANDRA
2009

Abstract

Introduzione I recenti sviluppi della ricerca evolutiva e i nuovi modelli di lettura della prima infanzia stanno allargando l’orizzonte teorico e, conseguentemente, la logica della valutazione e del trattamento nella clinica dell’età evolutiva. I principali effetti di tali cambiamento hanno riguardato, da una parte lo spostamento dell’oggetto d’indagine dal singolo bambino alla complessità delle sue relazioni (Sameroff, Emde, 1989) e dall’altra la conseguente modificazione del setting terapeutico, soprattutto in età evolutiva, da individuale a gruppale. Infatti all’interno del sistema intersoggettivo gruppale è possibile sperimentare nuove strategie di riparazione interattiva in grado di influenzare in forma indiretta lo sviluppo complessivo del bambino (Beebe, Lachman, 2002). In questa prospettiva il seguente lavoro rappresenta uno studio esplorativo sulla ricerca in psicoterapia di gruppo in età evolutiva e nei criteri d’osservazione delle interazioni dei bambini. Fase centrale del lavoro ha riguardato l’ideazione di una metodologia osservativa sensibile alle modalità comunicative non verbali e ai comportamenti, di rottura e riparazione del gruppo. L’obiettivo di tale lavoro consiste nell’individuare i fattori di cambiamento legati all’intervento terapeutico (process), con particolare focalizzazione sul modello interattivo-dinamico (rotture e riparazioni) costruite dai bambini con le figure terapeutiche e le loro modificazioni nel corso delle sedute. Metodo L’intervento è consistito in un ciclo di terapia di gruppo ad impostazione psicodinamica con 3 bambini di 8 anni: si tratta di complessive 12 sedute dalle quali sono state estrapolate 3 sedute (la prima, l’intermedia e l’ultima) all’interno delle quali due giudici indipendenti hanno isolato secondo per secondo tutte le sequenze interattive di rottura-riparazione messe in atto dai componenti del gruppo. Queste sono state codificate applicando una griglia osservativa (Simonelli, De Palo, 2009) che tenta di descrivere il processo interattivo gruppale nella sua complessità. Risultati Nelle tre sedute si osserva che: la modalità comunicativa non verbale è prevalente nei bambini appartenenti al gruppo e che la modalità interattiva prevalente dei bambini è la rottura, invece dei terapeuti la riparazione. Altri dati sono in corso di elaborazione.
2009
CONVEGNO NAZIONALE DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA DI PSICOLOGIA (AIP) - SEZIONE DI PSICOLOGIA CLINICO-DINAMICA
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