Nell’ambito dello studio della diade e del primo sviluppo relazionale la concezione dell’interazione madre-bambino in termini di esperienza attentiva condivisa (Moore & Dunham, 1995) precede ed affianca (David & Appell, 1961) lo sviluppo del corpus teorico dell’attaccamento (Bowlby, 1969/73/80). L’attuale punto della ricerca attentiva sulle relazioni tra ansia e cognizione mette in evidenza una tendenza individuale selettiva ad una più efficace detezione e ad una codifica prioritaria (Calvo, Nummenmaa, & Hyönä, 2007) per stimoli soggettivamente giudicati come potenzialmente minaccianti (Bradley, Mogg, & Millar, 2000). Tale precoce priorità di elaborazione, multiprocessuale, evolutivamente adattiva e legata ai meccanismi individuali di autoregolazione dell’ansia (Bar-Haim, Lamy, Pergamin, Bakermans-Kranenburg & van Ijzendoorn, 2007), è conosciuta come Attentional Bias (MacLeod, 1986) ed è stata progressivamente utilizzata sia per indagare aspetti legati alle funzioni cognitive superiori (Helfinstein, White, Bar-Haim & Fox, 2008) che per l’assessment dell’organizzazione individuale di personalità (Koster, Fox, & MacLeod, 2009). Il fenomeno dell’AB diviene osservabile nella presentazione concorrenziale di espressioni facciali arrabbiate piuttosto che impaurite, neutre, felici o tristi (Fox 2002/2004) ed è stata dimostrata correlare con i livelli soggettivi di ansia sia in età adulta che in infanzia (Waters, Mogg, Bradley, & Pine, 2008; Perez-Olivas, Stevenson, & Hadwin, 2008). Il presente contributo si propone di indagare il fenomeno dell’Attentional Bias in un gruppo di 53 studenti universitari dai 23 to 31 anni di età (media = 23.95; d.s. = 1.69; m = 15) mediante la presentazione di stimoli neutri e di volti emotivamente connotati. La procedura sperimentale prevede la registrazione dei tempi di reazione e dei movimenti oculari mediante software e-prime e periferica eye-tracking (120 HZ sample rate Tobii T120, SR Labs). Le analisi della varianza ed i t test rivelano una chiara interazione tra punteggi di Attentional Bias rispetto agli stimoli angry ed indici di emotional marking da parte dei volti espressivi rispetto agli stimoli neutri.

Relazioni tra attentional bias ed emotional mirroring: evidenze oculari a favore di una teoria socio-attentiva dell'intersoggettività.

CASIRAGHI, MAHESH MARCELLO;SIMONELLI, ALESSANDRA
2009

Abstract

Nell’ambito dello studio della diade e del primo sviluppo relazionale la concezione dell’interazione madre-bambino in termini di esperienza attentiva condivisa (Moore & Dunham, 1995) precede ed affianca (David & Appell, 1961) lo sviluppo del corpus teorico dell’attaccamento (Bowlby, 1969/73/80). L’attuale punto della ricerca attentiva sulle relazioni tra ansia e cognizione mette in evidenza una tendenza individuale selettiva ad una più efficace detezione e ad una codifica prioritaria (Calvo, Nummenmaa, & Hyönä, 2007) per stimoli soggettivamente giudicati come potenzialmente minaccianti (Bradley, Mogg, & Millar, 2000). Tale precoce priorità di elaborazione, multiprocessuale, evolutivamente adattiva e legata ai meccanismi individuali di autoregolazione dell’ansia (Bar-Haim, Lamy, Pergamin, Bakermans-Kranenburg & van Ijzendoorn, 2007), è conosciuta come Attentional Bias (MacLeod, 1986) ed è stata progressivamente utilizzata sia per indagare aspetti legati alle funzioni cognitive superiori (Helfinstein, White, Bar-Haim & Fox, 2008) che per l’assessment dell’organizzazione individuale di personalità (Koster, Fox, & MacLeod, 2009). Il fenomeno dell’AB diviene osservabile nella presentazione concorrenziale di espressioni facciali arrabbiate piuttosto che impaurite, neutre, felici o tristi (Fox 2002/2004) ed è stata dimostrata correlare con i livelli soggettivi di ansia sia in età adulta che in infanzia (Waters, Mogg, Bradley, & Pine, 2008; Perez-Olivas, Stevenson, & Hadwin, 2008). Il presente contributo si propone di indagare il fenomeno dell’Attentional Bias in un gruppo di 53 studenti universitari dai 23 to 31 anni di età (media = 23.95; d.s. = 1.69; m = 15) mediante la presentazione di stimoli neutri e di volti emotivamente connotati. La procedura sperimentale prevede la registrazione dei tempi di reazione e dei movimenti oculari mediante software e-prime e periferica eye-tracking (120 HZ sample rate Tobii T120, SR Labs). Le analisi della varianza ed i t test rivelano una chiara interazione tra punteggi di Attentional Bias rispetto agli stimoli angry ed indici di emotional marking da parte dei volti espressivi rispetto agli stimoli neutri.
2009
CONVEGNO NAZIONALE DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA DI PSICOLOGIA (AIP) - SEZIONE DI PSICOLOGIA CLINICO-DINAMICA
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