Dopo averne curato la traduzione in italiano, l'Autrice offre qui una lettura della Consultatio per certi aspetti nuova, sottolineandone il valore di testimonianza esemplare del profondo mutamento che segnò l'evolversi dell'esperienza giuridica romana nel tardo antico. Nell'operetta la riduzione di tutto lo ius a lex è un fatto già consumato; e ha le sue ragioni etiche, teoriche, pratiche, tutte conformi all'autocrazia del potere politico nella cui giustizia il vetus iurisconsultus dimostra di credere sinceramente. Ma la fiducia verso il sovrano assoluto e le sue leges chiare e certe sarà di lungo corso nella storia del pensiero giuspolitico occidentale come dimostrano le pagine determinanti del Leviatano. Una connessione che l'Autrice non manca di cogliere e di collegare, anzi, al dibattito sulla funzione "onesta" della lex quale si agitò nel Sei-Settecento al fine di sostituire l'imparzialità dei nuovi codici all'arbritrio giudiziale a cui aveva condotto la degenerazione dello ius commune. Scaturiscono nuove linee di ricerca per la romanistica: scoprire le "precomprensioni", originate nel diritto romano, dei grandi filosofi giusnaturalisti che posero le premesse teoriche dello stato di diritto e degli ordinamenti legali che oggi governano i sistemi giuridici di mezzo mondo. Non è così casuale, conclude Giorgia Zanon, che un anticipatore come Cuiacio abbia intercettato la Consultatio offrendola a nutrimento del dibattito sulle idee e sulle proposte da cui scaturirà la categoria moderna del codice.

Indicazioni di metodo giuridico dalla Consultatio veteris cuiusdam iurisconsulti

ZANON, GIORGIA
2009

Abstract

Dopo averne curato la traduzione in italiano, l'Autrice offre qui una lettura della Consultatio per certi aspetti nuova, sottolineandone il valore di testimonianza esemplare del profondo mutamento che segnò l'evolversi dell'esperienza giuridica romana nel tardo antico. Nell'operetta la riduzione di tutto lo ius a lex è un fatto già consumato; e ha le sue ragioni etiche, teoriche, pratiche, tutte conformi all'autocrazia del potere politico nella cui giustizia il vetus iurisconsultus dimostra di credere sinceramente. Ma la fiducia verso il sovrano assoluto e le sue leges chiare e certe sarà di lungo corso nella storia del pensiero giuspolitico occidentale come dimostrano le pagine determinanti del Leviatano. Una connessione che l'Autrice non manca di cogliere e di collegare, anzi, al dibattito sulla funzione "onesta" della lex quale si agitò nel Sei-Settecento al fine di sostituire l'imparzialità dei nuovi codici all'arbritrio giudiziale a cui aveva condotto la degenerazione dello ius commune. Scaturiscono nuove linee di ricerca per la romanistica: scoprire le "precomprensioni", originate nel diritto romano, dei grandi filosofi giusnaturalisti che posero le premesse teoriche dello stato di diritto e degli ordinamenti legali che oggi governano i sistemi giuridici di mezzo mondo. Non è così casuale, conclude Giorgia Zanon, che un anticipatore come Cuiacio abbia intercettato la Consultatio offrendola a nutrimento del dibattito sulle idee e sulle proposte da cui scaturirà la categoria moderna del codice.
2009
8824318762
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