Gli itinerari ad Tartaros dei secoli XIII-XIV, così come tutte le scritture odeporiche dell’Occidente nell’Età di Mezzo, sono rimasti troppo a lungo prigionieri di un paradigma scientifico d’impronta positivista, che ha costantemente privilegiato le evidenze topografiche e gli aspetti referenziali. I commenti prodotti dalla grande tradizione orientalista tra l’Otto- e il primo Novecento hanno messo in primo piano i riferimenti materiali e gli sfondi concreti delle relazioni di viaggio medievali, profondendo robuste dosi di agguerrita erudizione nello studio dei toponimi e nella loro localizzazione entro i quadranti dell’Asia centrale o dell’Estremo Oriente. Questi importanti lavori, spesso ancora molto quotati nei listini della ‘borsa’ bibliografica internazionale, forniscono informazioni fondamentali per l’intelligenza dei documenti escussi, ma offrono un’interpretazione unilaterale, che rischia di ignorare la densità simbolica e la ricchezza epistemica dei testi. Lasciando sullo sfondo i dati empirici e valorizzando per converso gli elementi di geografia mitica e ideologica, il presente articolo analizza i sedimenti etnici e l’articolata stratigrafia storico-culturale di un celebre passo di Odorico da Pordenone, che modula un tópos ben attestato del discorso odeporico medievale: quello della Vallée Périlleuse o della distesa desertica come luoghi deputati alle prove di passaggio.

Lieux de mise à l'épreuve dans le récit de voyage médiéval: la Vallée Périlleuse, le désert, le Passage des Pierres

BARBIERI, ALVARO
2009

Abstract

Gli itinerari ad Tartaros dei secoli XIII-XIV, così come tutte le scritture odeporiche dell’Occidente nell’Età di Mezzo, sono rimasti troppo a lungo prigionieri di un paradigma scientifico d’impronta positivista, che ha costantemente privilegiato le evidenze topografiche e gli aspetti referenziali. I commenti prodotti dalla grande tradizione orientalista tra l’Otto- e il primo Novecento hanno messo in primo piano i riferimenti materiali e gli sfondi concreti delle relazioni di viaggio medievali, profondendo robuste dosi di agguerrita erudizione nello studio dei toponimi e nella loro localizzazione entro i quadranti dell’Asia centrale o dell’Estremo Oriente. Questi importanti lavori, spesso ancora molto quotati nei listini della ‘borsa’ bibliografica internazionale, forniscono informazioni fondamentali per l’intelligenza dei documenti escussi, ma offrono un’interpretazione unilaterale, che rischia di ignorare la densità simbolica e la ricchezza epistemica dei testi. Lasciando sullo sfondo i dati empirici e valorizzando per converso gli elementi di geografia mitica e ideologica, il presente articolo analizza i sedimenti etnici e l’articolata stratigrafia storico-culturale di un celebre passo di Odorico da Pordenone, che modula un tópos ben attestato del discorso odeporico medievale: quello della Vallée Périlleuse o della distesa desertica come luoghi deputati alle prove di passaggio.
2009
Espaces et mondes au Moyen Âge. Actes du colloque international tenu à Bucarest les 17-18 octobre 2008
9789737377029
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