Il contributo prende in considerazione l'apporto teorico e di metodo che, tra i secoli XIX e XX, il gesutita Angelo De Santi ha offerto ai movimenti di riforma della musica sacra in Italia, attraverso la sua azione a favore dell'Associazione Italiana di Santa Cecilia e con una serie di scritti pubblicati nella rivista "La civiltà cattolica". Il contributo del De Santi si presenta particolarmente originale e incisivo, grazie alla sistematicità della sua riflessione che si basa su studi organici di storia della musica, estetica, critica, filosofia e teologia, dai quali egli ricava le indicazioni da applicare alla musica liturgica sulla base di un'apertura al dibattito internazionale insolita per gli ambienti culturali italiani del suo tempo. Egli sviluppa una complessa discussione sulle esigenze di riforma della musica in rapporto alla natura e alle finalità della liturgia, affrontando questioni relative alle relazioni tra parola e musica, ai generi e agli stili musicali inseriti in un quadro storico dai contorni ben definiti e bibliograficamente aggiornato. In particolare, si evidenzia la sua apertura pionieristica verso gli indirizzi della scuola di Solesmes, documentata da due importanti scritti teorici rimasti manoscritti e inediti.
The Cecilian Movement and Musical Historiography in Italy. The Contribution of Angelo De Santi
LOVATO, ANTONIO
2009
Abstract
Il contributo prende in considerazione l'apporto teorico e di metodo che, tra i secoli XIX e XX, il gesutita Angelo De Santi ha offerto ai movimenti di riforma della musica sacra in Italia, attraverso la sua azione a favore dell'Associazione Italiana di Santa Cecilia e con una serie di scritti pubblicati nella rivista "La civiltà cattolica". Il contributo del De Santi si presenta particolarmente originale e incisivo, grazie alla sistematicità della sua riflessione che si basa su studi organici di storia della musica, estetica, critica, filosofia e teologia, dai quali egli ricava le indicazioni da applicare alla musica liturgica sulla base di un'apertura al dibattito internazionale insolita per gli ambienti culturali italiani del suo tempo. Egli sviluppa una complessa discussione sulle esigenze di riforma della musica in rapporto alla natura e alle finalità della liturgia, affrontando questioni relative alle relazioni tra parola e musica, ai generi e agli stili musicali inseriti in un quadro storico dai contorni ben definiti e bibliograficamente aggiornato. In particolare, si evidenzia la sua apertura pionieristica verso gli indirizzi della scuola di Solesmes, documentata da due importanti scritti teorici rimasti manoscritti e inediti.Pubblicazioni consigliate
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