Pubblicata a Parigi presumibilmente nel 1795, La philosophie dans le boudoir presenta un'impostazione teatrale, nel senso che, scandita in atti (per la verità definiti "dialoghi"), non prevede un io narrante, ma dei personaggi come di regola indicati ad inizio d'"atto", ai quali sono affidate battute intercalate da didascalie. Non c'è dubbio tuttavia che il testo non sia pensato per essere messo in scena, ma per essere letto. Divisa in sette dialoghi in cui agiscono sette personaggi dai nomi significanti, la pièce viene analizzata da Elena Randi nella sua conformazione numerologica e onomastica di cui indaga il senso sotteso.

Il teatro mentale della "Filosofia nel boudoir"

RANDI, ELENA
2009

Abstract

Pubblicata a Parigi presumibilmente nel 1795, La philosophie dans le boudoir presenta un'impostazione teatrale, nel senso che, scandita in atti (per la verità definiti "dialoghi"), non prevede un io narrante, ma dei personaggi come di regola indicati ad inizio d'"atto", ai quali sono affidate battute intercalate da didascalie. Non c'è dubbio tuttavia che il testo non sia pensato per essere messo in scena, ma per essere letto. Divisa in sette dialoghi in cui agiscono sette personaggi dai nomi significanti, la pièce viene analizzata da Elena Randi nella sua conformazione numerologica e onomastica di cui indaga il senso sotteso.
2009
L'impero dei sensi. Da Euripide a Oshima
9788874701025
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