Lo studio, frutto di un lungo lavoro di ricerca, indaga dal punto di vista storico artistico, l'apparato illustrativo di un gruppo di codici liturgici del XIV e XV secolo conservati all'Archivietto della Cattedrale di Oristano, materiale che non era stato più studiato dopo il catalogo di Pisani del 1911. Il lavoro interdisciplinare, condotto da codicologi, paleografi , storici della musica e della liturgia e storici dell'arte, ha portato ad una moderna catalogazione comprensiva della indicizzazione dei testi e della musica, nonché della descrizione di tutte le miniature. L'apparato illustrativo dei manoscritti da me studiati si è rivelato di particolare interesse in quanto le miniature rivelano di non essere state eseguite in Sardegna, ma di appartenere ad aree quali la Toscana e la Liguria, mostrando come i documentati rapporti storici, politici, religiosi ed economici del Giudicato di Arborea e della sua Chiesa con Genova e Pisa, fossero veicolo di scambio culturale ed artistico. I Graduali P. X e P. XI sono ascrivibili ad uno stesso scriptorium toscano e probabilmente lucchese date le affinità con i Corali di San Frediano a Lucca oggi alla Biblioteca statale della città. E' stato inoltre possibile attribuire le miniature del Graduale P. II a una scuola specifica quella genovese di Santa Maria del Castello, e a un maestro distinto, lo stesso che interviene nel Salterio notturno oggi a Santa Maria di Castello e in altri Corali genovesi di S. Maria delle Vigne e della Consolazione. Problematica ed incerta l'attribuzione dei Graduale P. I e del Salterio Innario P. XIII, eseguiti da una stessa bottega forse genovese ma con forte influenza lombarda.

Le miniature nei codici liturgici del XIV e XV secolo della Cattedrale di Oristano: casi di importazione di opere toscane e liguri e Appendice I

TONIOLO, FEDERICA
2009

Abstract

Lo studio, frutto di un lungo lavoro di ricerca, indaga dal punto di vista storico artistico, l'apparato illustrativo di un gruppo di codici liturgici del XIV e XV secolo conservati all'Archivietto della Cattedrale di Oristano, materiale che non era stato più studiato dopo il catalogo di Pisani del 1911. Il lavoro interdisciplinare, condotto da codicologi, paleografi , storici della musica e della liturgia e storici dell'arte, ha portato ad una moderna catalogazione comprensiva della indicizzazione dei testi e della musica, nonché della descrizione di tutte le miniature. L'apparato illustrativo dei manoscritti da me studiati si è rivelato di particolare interesse in quanto le miniature rivelano di non essere state eseguite in Sardegna, ma di appartenere ad aree quali la Toscana e la Liguria, mostrando come i documentati rapporti storici, politici, religiosi ed economici del Giudicato di Arborea e della sua Chiesa con Genova e Pisa, fossero veicolo di scambio culturale ed artistico. I Graduali P. X e P. XI sono ascrivibili ad uno stesso scriptorium toscano e probabilmente lucchese date le affinità con i Corali di San Frediano a Lucca oggi alla Biblioteca statale della città. E' stato inoltre possibile attribuire le miniature del Graduale P. II a una scuola specifica quella genovese di Santa Maria del Castello, e a un maestro distinto, lo stesso che interviene nel Salterio notturno oggi a Santa Maria di Castello e in altri Corali genovesi di S. Maria delle Vigne e della Consolazione. Problematica ed incerta l'attribuzione dei Graduale P. I e del Salterio Innario P. XIII, eseguiti da una stessa bottega forse genovese ma con forte influenza lombarda.
2009
Die ac Nocte. I Codici liturgici di Oristano dal Giudicato di Arborea all'età spagnola (secoli XI-XVII)
9788895462172
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