Quando si parla di arte contemporanea si entra in un labirinto di significati nel quale è difficile orientarsi. La genericità che spesso la avvolge porta l'arte contemporanea ad essere contrapposta all'arte che "si capiva" e che, quindi, "piaceva", perché il pubblico sa dare un significato alle opere del passato, ma davanti alla novità si trova disorientato. Emerge quindi la necessità di mettere in atto politiche culturali che portino l'arte verso il fruitore, che gli permettano di vedere opere che non sono nei musei della propria città; il pubblico risponde con l'attivazione della curiosità di vedere e di conoscere: solo guardando o ascoltando si "addomestica" quanto è sconosciuto, si va incontro all'artista, si seleziona attraverso categorie che non sono più definibili come gusto. Oggi, nonostante la diffusa frammentazione dei linguaggi, pare conclusa l'era del conflitto tra arte e società anche se rimane il rischio della reciproca indifferenza che può separare l'arte dal pubblico. Il volume cerca di costruire attorno all'arte contemporanea una cornice che ne renda accessibile, almeno in parte, il contenuto e che permetta di trovare una via per comprendere. Offre, inoltre, alcuni scorci della situazione dell'arte contemporanea, della posizione del fruitore di diverse arti (pittura, architettura, musica e gioielleria), ma anche di eventi culturali di varia natura. Sono messe in rilievo teorie sulla fruizione, ma anche sulla creatività, termine quest'ultimo messo in crisi dalla disomogeneità della società contemporanea: si ritrova nella mimesi la scintilla della creatività stessa. Oltre alle teorie vengono presentate alcune ricerche che servono a sottolineare la produttività della teoria stessa.

"Arte e società . Il pubblico dell'arte contemporanea"

VERDI, LAURA
2009

Abstract

Quando si parla di arte contemporanea si entra in un labirinto di significati nel quale è difficile orientarsi. La genericità che spesso la avvolge porta l'arte contemporanea ad essere contrapposta all'arte che "si capiva" e che, quindi, "piaceva", perché il pubblico sa dare un significato alle opere del passato, ma davanti alla novità si trova disorientato. Emerge quindi la necessità di mettere in atto politiche culturali che portino l'arte verso il fruitore, che gli permettano di vedere opere che non sono nei musei della propria città; il pubblico risponde con l'attivazione della curiosità di vedere e di conoscere: solo guardando o ascoltando si "addomestica" quanto è sconosciuto, si va incontro all'artista, si seleziona attraverso categorie che non sono più definibili come gusto. Oggi, nonostante la diffusa frammentazione dei linguaggi, pare conclusa l'era del conflitto tra arte e società anche se rimane il rischio della reciproca indifferenza che può separare l'arte dal pubblico. Il volume cerca di costruire attorno all'arte contemporanea una cornice che ne renda accessibile, almeno in parte, il contenuto e che permetta di trovare una via per comprendere. Offre, inoltre, alcuni scorci della situazione dell'arte contemporanea, della posizione del fruitore di diverse arti (pittura, architettura, musica e gioielleria), ma anche di eventi culturali di varia natura. Sono messe in rilievo teorie sulla fruizione, ma anche sulla creatività, termine quest'ultimo messo in crisi dalla disomogeneità della società contemporanea: si ritrova nella mimesi la scintilla della creatività stessa. Oltre alle teorie vengono presentate alcune ricerche che servono a sottolineare la produttività della teoria stessa.
2009
L'arte contemporanea e il suo pubblico.
9788856806120
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