Il saggio considera una delle figure più notevoli, ma meno studiate e quasi ignote al pubblico generale, tra i grandi missionari-scienziati cattolici operanti in Cina tra la fine della dinastia Ming e l’inizio della Qing. Il cuneese Claudio Filippo Grimaldi sommò compiti organizzativi, scientifico-tecnologici, diplomatici, e compì uno dei più viaggi più notevoli – sebbene sfortunato – intesi a tracciare una via terrestre di comunicazione Europa-Cina per i missionari cattolici. Le sue realizzazioni tecniche alla corte dell’imperatore Kangxi (costruì alcune macchine per il calcolo aritmetico di modello originale rispetto a quelle proposte in Europa in quegli anni, incluse quelle di Leibniz, e progettò i cannoni che permisero alla Cina di annientare definitivamente la minaccia mongola) lo resero un fiduciario di corte, ma come superiore della missione di Pechino dovette affrontare le tensioni tra ordini religiosi e le lacerazioni della questione dei riti. Il saggio ricostruisce la prima parte della sua attività missionaria, fino al ritorno in Cina da un viaggio con valenze politiche, religiose e scientifiche, che lo portò nelle corti di quasi tutta Europa.
Engineering in the Missions and Missions as Engineering: Claudio Filippo Grimaldi until his return to Beijing (1694)
BALDINI, UGO
2010
Abstract
Il saggio considera una delle figure più notevoli, ma meno studiate e quasi ignote al pubblico generale, tra i grandi missionari-scienziati cattolici operanti in Cina tra la fine della dinastia Ming e l’inizio della Qing. Il cuneese Claudio Filippo Grimaldi sommò compiti organizzativi, scientifico-tecnologici, diplomatici, e compì uno dei più viaggi più notevoli – sebbene sfortunato – intesi a tracciare una via terrestre di comunicazione Europa-Cina per i missionari cattolici. Le sue realizzazioni tecniche alla corte dell’imperatore Kangxi (costruì alcune macchine per il calcolo aritmetico di modello originale rispetto a quelle proposte in Europa in quegli anni, incluse quelle di Leibniz, e progettò i cannoni che permisero alla Cina di annientare definitivamente la minaccia mongola) lo resero un fiduciario di corte, ma come superiore della missione di Pechino dovette affrontare le tensioni tra ordini religiosi e le lacerazioni della questione dei riti. Il saggio ricostruisce la prima parte della sua attività missionaria, fino al ritorno in Cina da un viaggio con valenze politiche, religiose e scientifiche, che lo portò nelle corti di quasi tutta Europa.Pubblicazioni consigliate
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