In Italia l’infezione da Metapneumovirus aviare (AMPV) si è diffusa a partire dal 1987. Successivamente si è endemizzata nelle Regioni a maggior vocazione avicola, con prevalenza del sottotipo B. Per il controllo delle infezioni da AMPV nell'allevamento del tacchino sono utilizzati vaccini vivi attenuati; fra quelli disponibili nel nostro Paese è diffuso l’utilizzo del sottotipo B, somministrato nei tacchini da carne, via spray, in incubatoio. E’ stato dimostrato che ceppi vaccinali possono essere evidenziati tramite RT-PCR fino alla quarta settimana di età, associati o meno a sintomatologia respiratoria. In presenza di forme cliniche risulta necessario poter discriminare tra ceppi di campo e di origine vaccinale. L'analisi della sequenza del gene G di numerosi ceppi AMPV sottotipo B isolati in varie aree geografiche del mondo, ha rivelato la presenza, nella sola sequenza del vaccino B (ceppo VCO3) maggiormente utilizzato in Italia, di un sito di riconoscimento dall’enzima di restrizione Msel. Tale sito è localizzato nell'amplicone che si ottiene con il protocollo di RT nested-PCR messo a punto da Naylor et al., e comunemente impiegato in Europa per la diagnosi delle infezioni da AMPV e la distinzione fra sottotipi A e B. Basandosi su queste evidenze, è stato messo a punto e testato su alcuni AMPV isolati in Italia un protocollo di PCR-Restriction Fragment Length Polymorphism (RFLP) in grado di discriminare fra ceppi sottotipo B di campo e vaccinali.
Discriminazione rapida fra ceppi vaccinali e di campo di Metapneumovirus aviare mediante tecnica RFLP
CECCHINATO, MATTIA;
2010
Abstract
In Italia l’infezione da Metapneumovirus aviare (AMPV) si è diffusa a partire dal 1987. Successivamente si è endemizzata nelle Regioni a maggior vocazione avicola, con prevalenza del sottotipo B. Per il controllo delle infezioni da AMPV nell'allevamento del tacchino sono utilizzati vaccini vivi attenuati; fra quelli disponibili nel nostro Paese è diffuso l’utilizzo del sottotipo B, somministrato nei tacchini da carne, via spray, in incubatoio. E’ stato dimostrato che ceppi vaccinali possono essere evidenziati tramite RT-PCR fino alla quarta settimana di età, associati o meno a sintomatologia respiratoria. In presenza di forme cliniche risulta necessario poter discriminare tra ceppi di campo e di origine vaccinale. L'analisi della sequenza del gene G di numerosi ceppi AMPV sottotipo B isolati in varie aree geografiche del mondo, ha rivelato la presenza, nella sola sequenza del vaccino B (ceppo VCO3) maggiormente utilizzato in Italia, di un sito di riconoscimento dall’enzima di restrizione Msel. Tale sito è localizzato nell'amplicone che si ottiene con il protocollo di RT nested-PCR messo a punto da Naylor et al., e comunemente impiegato in Europa per la diagnosi delle infezioni da AMPV e la distinzione fra sottotipi A e B. Basandosi su queste evidenze, è stato messo a punto e testato su alcuni AMPV isolati in Italia un protocollo di PCR-Restriction Fragment Length Polymorphism (RFLP) in grado di discriminare fra ceppi sottotipo B di campo e vaccinali.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.