L'autore prende in considerazione l'evoluzione del popolamento dell'ambiente prealpino veneto tra il Bronzo antico (fine III millennio) e la fine dell'età del ferro quando il territorio entra definitivamente nella sfera dell'espansione di Roma (II secolo a.C.). In particolar modo viene analizzato il territorio veronese e vicentino in quanto maggiormente indagato e documentato, analizzandolo nella relazione dialettica che si sviluppa tra la Pedemontana e la pianura, concependolo con unico sistema territoriale. L'assunto sul piano storico è valutarne le caratteristiche specifiche e gli aspetti dialettici che si sviluppano ed evolvono tra "centro" e "periferia". All'origine si nota il ruolo secondario dell'ambito collinare e montano durante l'ampia fase di sviluppo della civiltà delle palafitte caratterizzata da due diverse entità territoriali uno in ambito padovano e l'altro, il principale, in quello benacense che motiva una frequentazione rarefatta ma significativa anche nella pedemontana, presumibilmente a scopo pastorale. Tale situazione non muta sostanzialmente fino all'avanzata età del bronzo (XV-XIV secolo a.C.), quando progressivamente, con l'incremento del popolamento planiziario si sviluppa anche quello collinare e montano con una punta massima coincidente con il Bronzo recente. La crisi del crollo del sistema della "Civiltà delle terramare" in ambito padano si riverbera lentamente anche nella pedemontana. La successiva massiccia ripresa del popolamento nel territorio in esame di IX secolo a.C. è di breve durata a causa dell'attrattività dei nuovi centri protourbani paleoveneti. Pochi secoli dopo (VI-V secolo a.C.) proprio lo sviluppo urbano porterà ad una "ricolonizzazione" progressiva dell'ambito pedecollinare fondendosi con infiltrazione retiche. Questo sistema crollerà poi radicalmente con la romanizzazione del territorio veneto.

Le problematiche connesse ai siti di altura nel Veneto tra età del bronzo e romanizzazione

LEONARDI, GIOVANNI
2010

Abstract

L'autore prende in considerazione l'evoluzione del popolamento dell'ambiente prealpino veneto tra il Bronzo antico (fine III millennio) e la fine dell'età del ferro quando il territorio entra definitivamente nella sfera dell'espansione di Roma (II secolo a.C.). In particolar modo viene analizzato il territorio veronese e vicentino in quanto maggiormente indagato e documentato, analizzandolo nella relazione dialettica che si sviluppa tra la Pedemontana e la pianura, concependolo con unico sistema territoriale. L'assunto sul piano storico è valutarne le caratteristiche specifiche e gli aspetti dialettici che si sviluppano ed evolvono tra "centro" e "periferia". All'origine si nota il ruolo secondario dell'ambito collinare e montano durante l'ampia fase di sviluppo della civiltà delle palafitte caratterizzata da due diverse entità territoriali uno in ambito padovano e l'altro, il principale, in quello benacense che motiva una frequentazione rarefatta ma significativa anche nella pedemontana, presumibilmente a scopo pastorale. Tale situazione non muta sostanzialmente fino all'avanzata età del bronzo (XV-XIV secolo a.C.), quando progressivamente, con l'incremento del popolamento planiziario si sviluppa anche quello collinare e montano con una punta massima coincidente con il Bronzo recente. La crisi del crollo del sistema della "Civiltà delle terramare" in ambito padano si riverbera lentamente anche nella pedemontana. La successiva massiccia ripresa del popolamento nel territorio in esame di IX secolo a.C. è di breve durata a causa dell'attrattività dei nuovi centri protourbani paleoveneti. Pochi secoli dopo (VI-V secolo a.C.) proprio lo sviluppo urbano porterà ad una "ricolonizzazione" progressiva dell'ambito pedecollinare fondendosi con infiltrazione retiche. Questo sistema crollerà poi radicalmente con la romanizzazione del territorio veneto.
2010
Höhensiedlungen der Bronze- und Eisenzeit. Kontrolle der Verbindungswege über die Alpen. Abitati dell'età del Bronzo e del Ferro. Controllo delle vie di comunicazione attraverso le Alpi.
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