La recente crisi economica e finanziaria che ha investito l’economia mondiale ha portato a scenari instabili, da un lato con effetti negativi - colpendo e penalizzando il settore primario in molteplici aspetti - dall’altro anche con effetti positivi - stimolando la riflessione e l’attenzione a nuove e più efficaci forme di governance nelle politiche agricole e in generale nell’ambito dello sviluppo rurale. Per una serie di fattori, tra cui ad esempio la crescente domanda di trasparenza e responsabilità espressa dalla società civile in merito all’operato dei soggetti pubblici, nonché degli attori del mondo finanziario ed economico internazionale di fronte alle sfide poste dalla globalizzazione e dai cambiamenti climatici, tali forme innovative di governance si basano sempre più sulla partecipazione di una pluralità di attori nei processi decisionali, sulla condivisione delle responsabilità, su meccanismi distributivi di costi e benefici conseguenti alle decisioni prese, sulla trasparenza e lo scambio delle informazioni, sul coordinamento intra- ed inter-settoriale, sulla creazione di reti e relazioni di interdipendenza, reciprocità e fiducia. Ambiti applicativi preferenziali di queste nuove forme di governance sono, in Italia come in Europa, le politiche ambientali e quelle di sviluppo rurale. Il lavoro, che intende dare un contributo di riflessione funzionale alla costruzione di un quadro teorico-concettuale sul tema della governance delle risorse naturali e dei territori rurali, è organizzato in tre parti. Nella prima si cerca di meglio delineare il concetto stesso di governance ed in particolare di governance partecipativa, illustrando brevemente le iniziative che, soprattutto a scala internazionale, stanno cercando di monitorarne e valutarne la qualità: Nella seconda parte è presentato lo stato dell’arte nelle procedure di selezione dei Gruppi di Azione Locale (GAL) e dei Programmi di Sviluppo Locale (PSL) (approccio LEADER) in Italia. Nella terza parte, infine, si presentano: i) il quadro di riferimento teorico-concettuale qui appositamente sviluppato di una metodologia di valutazione della qualità della governance in grado di affiancare elementi innovativi (partecipazione, trasparenza, responsabilità, ecc.) ad altri più consolidati e tradizionali (efficacia, efficienza); ii) i risultati della comparazione effettuata tra le procedure di selezione dei GAL/PSL adottate da alcune Regioni italiane ed il set di valutazione della qualità della governance proposto. Si approfondisce inoltre la coerenza tra il metodo qui delineato e le metodologie proposte dalla Commissione Europea (Questionario Valutativo Comune, QVC) per la valutazione delle politiche di sviluppo rurale 2007-2013. Il contributo si chiude con alcune riflessioni conclusive e raccomandazioni.

La qualità  della governance in ambito rurale: quali indicatori e quali strumenti per misurarla?

SECCO, LAURA;DA RE, RICCARDO;PETTENELLA, DAVIDE MATTEO;CESARO, LUCA
2010

Abstract

La recente crisi economica e finanziaria che ha investito l’economia mondiale ha portato a scenari instabili, da un lato con effetti negativi - colpendo e penalizzando il settore primario in molteplici aspetti - dall’altro anche con effetti positivi - stimolando la riflessione e l’attenzione a nuove e più efficaci forme di governance nelle politiche agricole e in generale nell’ambito dello sviluppo rurale. Per una serie di fattori, tra cui ad esempio la crescente domanda di trasparenza e responsabilità espressa dalla società civile in merito all’operato dei soggetti pubblici, nonché degli attori del mondo finanziario ed economico internazionale di fronte alle sfide poste dalla globalizzazione e dai cambiamenti climatici, tali forme innovative di governance si basano sempre più sulla partecipazione di una pluralità di attori nei processi decisionali, sulla condivisione delle responsabilità, su meccanismi distributivi di costi e benefici conseguenti alle decisioni prese, sulla trasparenza e lo scambio delle informazioni, sul coordinamento intra- ed inter-settoriale, sulla creazione di reti e relazioni di interdipendenza, reciprocità e fiducia. Ambiti applicativi preferenziali di queste nuove forme di governance sono, in Italia come in Europa, le politiche ambientali e quelle di sviluppo rurale. Il lavoro, che intende dare un contributo di riflessione funzionale alla costruzione di un quadro teorico-concettuale sul tema della governance delle risorse naturali e dei territori rurali, è organizzato in tre parti. Nella prima si cerca di meglio delineare il concetto stesso di governance ed in particolare di governance partecipativa, illustrando brevemente le iniziative che, soprattutto a scala internazionale, stanno cercando di monitorarne e valutarne la qualità: Nella seconda parte è presentato lo stato dell’arte nelle procedure di selezione dei Gruppi di Azione Locale (GAL) e dei Programmi di Sviluppo Locale (PSL) (approccio LEADER) in Italia. Nella terza parte, infine, si presentano: i) il quadro di riferimento teorico-concettuale qui appositamente sviluppato di una metodologia di valutazione della qualità della governance in grado di affiancare elementi innovativi (partecipazione, trasparenza, responsabilità, ecc.) ad altri più consolidati e tradizionali (efficacia, efficienza); ii) i risultati della comparazione effettuata tra le procedure di selezione dei GAL/PSL adottate da alcune Regioni italiane ed il set di valutazione della qualità della governance proposto. Si approfondisce inoltre la coerenza tra il metodo qui delineato e le metodologie proposte dalla Commissione Europea (Questionario Valutativo Comune, QVC) per la valutazione delle politiche di sviluppo rurale 2007-2013. Il contributo si chiude con alcune riflessioni conclusive e raccomandazioni.
2010
XLVII Convegno di Studi SIDEA - L'agricoltura oltre la crisi
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