L’Italia contemporanea vive drammaticamente i profondi cambiamenti imposti da un rapido e consistente flusso immigratorio. Questi cambiamenti appaiono più pronunciati nelle aree in cui, fino a un recente passato, l’immagine e la memoria erano legate all’emigrante con la valigia di cartone in partenza per le Americhe. Tuttavia, nessuna immagine viene sostituita in modo indolore e automatico; nessun cambio di prospettiva lascia la società indifferente; nessun processo è accettato passivamente dalle istituzioni e dagli attori in esso coinvolti. La tesi sviluppata in questo saggio è che l’irruzione dei migranti sulla scena pubblica locale e nell’agenda politica nazionale provoca non solo un turbamento nella vita quotidiana, ma anche la necessità di una ridefinizione del Sé, in questo caso costituito dai rappresentanti della maggioranza e della minoranza, ossia dai locali e dai migranti, entrambi tesi nello sforzo di un collettivo, lento e faticoso processo di immaginazione di un modello di convivenza. Il nostro studio ha preso avvio a Padova, città del Nord Est dove si sono sperimentate nuove pratiche di cittadinanza e dove, simultaneamente, si è vissuto il problema del ghetto di via Anelli- per poi allargarsi ai contesti più ampi della Provincia e della Regione. Gli eventi, che abbiamo osservato, registrato e analizzato attraverso una prospettiva diacronica, sono stati considerati come spazi di riflessività pubblica che si sono aperti in una città investita dalla crisi del cambiamento. È stato proprio in questi spazi che gli attori, - i residenti di più antica data e i nuovi venuti -per mezzo della narrazione e di performance di tipo politico, hanno presentato se stessi e hanno messo in scena le loro reciproche rappresentazioni. I dati raccolti suggeriscono che ciascuna delle due parti, nonostante l’alternanza di chiusure e aperture nei confronti l’una dell’altra, costruisce la sua identità politica in relazione all’altra parte e che, in un futuro della città, nessuna delle due potrà costruirsi a prescindere dall’altra.

IL NOI POLITICO DEL NORDEST. MIGRANTI, LOCALI E VICTOR TURNER

SCHMIDT, DONATELLA;PALUTAN G.
2010

Abstract

L’Italia contemporanea vive drammaticamente i profondi cambiamenti imposti da un rapido e consistente flusso immigratorio. Questi cambiamenti appaiono più pronunciati nelle aree in cui, fino a un recente passato, l’immagine e la memoria erano legate all’emigrante con la valigia di cartone in partenza per le Americhe. Tuttavia, nessuna immagine viene sostituita in modo indolore e automatico; nessun cambio di prospettiva lascia la società indifferente; nessun processo è accettato passivamente dalle istituzioni e dagli attori in esso coinvolti. La tesi sviluppata in questo saggio è che l’irruzione dei migranti sulla scena pubblica locale e nell’agenda politica nazionale provoca non solo un turbamento nella vita quotidiana, ma anche la necessità di una ridefinizione del Sé, in questo caso costituito dai rappresentanti della maggioranza e della minoranza, ossia dai locali e dai migranti, entrambi tesi nello sforzo di un collettivo, lento e faticoso processo di immaginazione di un modello di convivenza. Il nostro studio ha preso avvio a Padova, città del Nord Est dove si sono sperimentate nuove pratiche di cittadinanza e dove, simultaneamente, si è vissuto il problema del ghetto di via Anelli- per poi allargarsi ai contesti più ampi della Provincia e della Regione. Gli eventi, che abbiamo osservato, registrato e analizzato attraverso una prospettiva diacronica, sono stati considerati come spazi di riflessività pubblica che si sono aperti in una città investita dalla crisi del cambiamento. È stato proprio in questi spazi che gli attori, - i residenti di più antica data e i nuovi venuti -per mezzo della narrazione e di performance di tipo politico, hanno presentato se stessi e hanno messo in scena le loro reciproche rappresentazioni. I dati raccolti suggeriscono che ciascuna delle due parti, nonostante l’alternanza di chiusure e aperture nei confronti l’una dell’altra, costruisce la sua identità politica in relazione all’altra parte e che, in un futuro della città, nessuna delle due potrà costruirsi a prescindere dall’altra.
2010
9788856815429
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