Tra l’insegnamento non violento di Mohandas Karamchand Gandhi che ha aperto nuove prospettive alla convivenza tra gli uomini sia in Oriente che in Occidente e quello di don Lorenzo Milani ad essere “cittadini sovrani” dato ai ragazzi nella scuola popolare di Calenzano ed in quella postelementare di Barbiana, divenuta modello pedagogico di rilevanza internazionale, ci sono alcune sostanziali assonanze che inducono ad accostare dal punto di vista pedagogico i due Autori. Scopo del lavoro è rilevare le somiglianze e le differenze, dovute soprattutto ai diversi contesti culturali, tra i due educatori rispetto ai quali non si può parlare di modelli di educazione da copiare quasi come metodi facilmente riproducibili: si tratta invece di complesse esperienze compiute da personalità eccezionalmente dotate e quindi facile oggetto di contrapposte valutazioni, ma che per importanza diventano modello classico all'interno della storia della pedagogia. Se ricostruire questa storia infatti significa cogliere gli sforzi fatti nella direzione dell’emancipazione umana, prendendo in esame i rapporti tra teorie pedagogiche, sistemi di potere, avvenimenti politici, economici e culturali e concrete forme educative, Gandhi e Milani si collocano a pieno titolo all’interno di questa storia. La loro pedagogia emancipativa propone il riscatto dei poveri, degli umili, degli ultimi del mondo, coloro che però da entrambi sono giudicati capaci di modificare e migliorare la società se solo vengono educati ed istruiti. La spinta emancipativa degli ideali che li ispirano se pur legata al loro tempo, guarda anche più lontano, alla formazione umana nella sua dimensione più profonda, quella che costituisce ogni uomo come persona e come tassello insostituibile ed unico della società umana.

Ghandi e Milani in prospettiva comparata. L'educazione alla coscienza civile

CALLEGARI, CARLA
2010

Abstract

Tra l’insegnamento non violento di Mohandas Karamchand Gandhi che ha aperto nuove prospettive alla convivenza tra gli uomini sia in Oriente che in Occidente e quello di don Lorenzo Milani ad essere “cittadini sovrani” dato ai ragazzi nella scuola popolare di Calenzano ed in quella postelementare di Barbiana, divenuta modello pedagogico di rilevanza internazionale, ci sono alcune sostanziali assonanze che inducono ad accostare dal punto di vista pedagogico i due Autori. Scopo del lavoro è rilevare le somiglianze e le differenze, dovute soprattutto ai diversi contesti culturali, tra i due educatori rispetto ai quali non si può parlare di modelli di educazione da copiare quasi come metodi facilmente riproducibili: si tratta invece di complesse esperienze compiute da personalità eccezionalmente dotate e quindi facile oggetto di contrapposte valutazioni, ma che per importanza diventano modello classico all'interno della storia della pedagogia. Se ricostruire questa storia infatti significa cogliere gli sforzi fatti nella direzione dell’emancipazione umana, prendendo in esame i rapporti tra teorie pedagogiche, sistemi di potere, avvenimenti politici, economici e culturali e concrete forme educative, Gandhi e Milani si collocano a pieno titolo all’interno di questa storia. La loro pedagogia emancipativa propone il riscatto dei poveri, degli umili, degli ultimi del mondo, coloro che però da entrambi sono giudicati capaci di modificare e migliorare la società se solo vengono educati ed istruiti. La spinta emancipativa degli ideali che li ispirano se pur legata al loro tempo, guarda anche più lontano, alla formazione umana nella sua dimensione più profonda, quella che costituisce ogni uomo come persona e come tassello insostituibile ed unico della società umana.
2010
Storia comparata dell'educazione. Problemi ed esperienze tra Ottocento e Novecento
9788856825534
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