Anche grazie a nuove fonti, quali ad esempio i cataloghi di manoscritti datati, è possibile ricostruire la presenza degli scriptores stranieri attivi in Italia nel Quattrocento: è infatti indubbia l’importanza che, nel complesso panorama grafico italiano del XV secolo, rivestì l’attività degli scriventi stranieri, i quali quasi imporranno la loro presenza, almeno in alcune aree geografiche e in alcuni ambiti della produzione libraria. Una produzione davvero in qualche modo talora dominata dai copisti stranieri, di area germanica, o nordica, o provenienti anche dai Paesi Bassi, che, come esplicitamente dichiarano, molto spesso in Italia hanno studiato e studiano (soprattutto a Padova, Bologna e Firenze, le quali sono non solo sedi di grandi università ma anche di Studia generalia mendicanti) e che usano molto spesso un repertorio grafico del tutto lontano da quello proprio dell’Italia centrosettentrionale. Quando non impiegano textuales semplificate e corsiveggianti adoperano frequentemente scritture corsive, anche molto chiaroscurate, che echeggiano e in alcuni casi fanno in trasparenza scorgere le bastarde transalpine. Sono comunque attestati, al contrario, anche scriptores sempre stranieri ma che sono perfettamente aderenti alle mode grafiche dell’Italia del loro tempo, alle quali forse si sono convertiti o magari, invece, sono stati educati: sono assai bene mimetizzati, tanto che è difficile riconoscerli solo dall’osservazione dei tratti distintivi delle loro scritture. Fra gli stranieri che scrivono in Italia nel XV secolo troviamo una varietà di possibilità che riflette perfettamente il mondo grafico del Quattrocento italiano. Un mondo composito, il quale, ben lungi dall’essere monolitico e soprattutto rappresentato in via esclusiva dalla cultura libraria umanistica, si apre a un ventaglio complesso di esperienze, in cui convivono copisti colti e scriventi approssimativi e in cui stanno fianco a fianco libri membranacei solenni ed elegantissimi e volumetti cartacei senza pretese.

Scriptores stranieri in Italia nel Quattrocento. Note di lettura e qualche riflessione

GIOVE', NICOLETTA
2010

Abstract

Anche grazie a nuove fonti, quali ad esempio i cataloghi di manoscritti datati, è possibile ricostruire la presenza degli scriptores stranieri attivi in Italia nel Quattrocento: è infatti indubbia l’importanza che, nel complesso panorama grafico italiano del XV secolo, rivestì l’attività degli scriventi stranieri, i quali quasi imporranno la loro presenza, almeno in alcune aree geografiche e in alcuni ambiti della produzione libraria. Una produzione davvero in qualche modo talora dominata dai copisti stranieri, di area germanica, o nordica, o provenienti anche dai Paesi Bassi, che, come esplicitamente dichiarano, molto spesso in Italia hanno studiato e studiano (soprattutto a Padova, Bologna e Firenze, le quali sono non solo sedi di grandi università ma anche di Studia generalia mendicanti) e che usano molto spesso un repertorio grafico del tutto lontano da quello proprio dell’Italia centrosettentrionale. Quando non impiegano textuales semplificate e corsiveggianti adoperano frequentemente scritture corsive, anche molto chiaroscurate, che echeggiano e in alcuni casi fanno in trasparenza scorgere le bastarde transalpine. Sono comunque attestati, al contrario, anche scriptores sempre stranieri ma che sono perfettamente aderenti alle mode grafiche dell’Italia del loro tempo, alle quali forse si sono convertiti o magari, invece, sono stati educati: sono assai bene mimetizzati, tanto che è difficile riconoscerli solo dall’osservazione dei tratti distintivi delle loro scritture. Fra gli stranieri che scrivono in Italia nel XV secolo troviamo una varietà di possibilità che riflette perfettamente il mondo grafico del Quattrocento italiano. Un mondo composito, il quale, ben lungi dall’essere monolitico e soprattutto rappresentato in via esclusiva dalla cultura libraria umanistica, si apre a un ventaglio complesso di esperienze, in cui convivono copisti colti e scriventi approssimativi e in cui stanno fianco a fianco libri membranacei solenni ed elegantissimi e volumetti cartacei senza pretese.
2010
ALETHES PHILIA. Studi in onore di Giancarlo Prato
9788879884778
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