Si delinea la figura di Giulio Alessio (1853-1940) - personalità pressoché ignorata finora dalla storiografia, ministro per ben tre volte nel primo dopoguerra - e la sua azione politica volta a contrastare il fascismo attraverso una difesa intransigente dello Stato liberale, che doveva essere difeso anche con la forza, se necessario, attraverso leggi speciali volte a contrastare la violenza fascista. L’analisi dei suoi scritti e discorsi politici - in merito alla crisi dello Stato liberale, alla natura dei governi del primo dopoguerra (in particolare dell’ultimo ministero Facta, durante il quale Alessio era Ministro di Grazia e Giustizia) e alla loro incapacità di far fronte ai problemi sociali, nonché le acute osservazioni sulla natura del fascismo fin dai suoi esordi - permette di gettare nuova luce su questo travagliato periodo di passaggio dalla democrazia liberale alla dittatura fascista, mettendo in evidenza come Giulio Alessio, insieme con altri ministri del governo Facta – come Amendola e Taddei – avesse fin da subito chiara coscienza della natura eversiva e totalitaria del fascismo e del pericolo incombente sullo Stato democratico liberale.
Giulio Alessio e la crisi dello Stato liberale
LAZZARETTO, ALBA
2010
Abstract
Si delinea la figura di Giulio Alessio (1853-1940) - personalità pressoché ignorata finora dalla storiografia, ministro per ben tre volte nel primo dopoguerra - e la sua azione politica volta a contrastare il fascismo attraverso una difesa intransigente dello Stato liberale, che doveva essere difeso anche con la forza, se necessario, attraverso leggi speciali volte a contrastare la violenza fascista. L’analisi dei suoi scritti e discorsi politici - in merito alla crisi dello Stato liberale, alla natura dei governi del primo dopoguerra (in particolare dell’ultimo ministero Facta, durante il quale Alessio era Ministro di Grazia e Giustizia) e alla loro incapacità di far fronte ai problemi sociali, nonché le acute osservazioni sulla natura del fascismo fin dai suoi esordi - permette di gettare nuova luce su questo travagliato periodo di passaggio dalla democrazia liberale alla dittatura fascista, mettendo in evidenza come Giulio Alessio, insieme con altri ministri del governo Facta – come Amendola e Taddei – avesse fin da subito chiara coscienza della natura eversiva e totalitaria del fascismo e del pericolo incombente sullo Stato democratico liberale.Pubblicazioni consigliate
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