Il lavoro prende avvio con un confronto tra la realtà italiana e quella statunitense Si evidenzia come in Italia le politiche industriali e per il lavoro, quelle cioè che più influenzano lo sviluppo economico ed industriale del Paese, vengono decise dal Governo, dalla rappresentanza degli imprenditori e dai sindacati. Negli Stati Uniti invece gli attori coinvolti nel processo decisionale per lo sviluppo economico e la definizione delle politiche di sostegno sono quattro: le grandi imprese, le piccole imprese, il Governo e le Università assieme ai centri di ricerca. Negli USA anche le PMI ricevono grande attenzione attraverso la Small Business Administration e lo Small Business Innovation Research program. Negli Stati Uniti inoltre la cosiddetta “terza missione” degli Atenei è un patrimonio condiviso da tutto il mondo accademico: le Università sono infatti epicentro per la generazione di idee innovative, per la creazione di proprietà intellettuale, per realizzare quell’osmosi vitale tra ricerca di base e ricerca applicata. Sono inoltre luogo di formazione umana e professionale delle classi dirigenti, nonché strumento che offre opportunità ed occasioni per generare imprese, spesso ad alto tasso di tecnologia e di conoscenza. L’Università è dunque motore del cambiamento, punta di diamante della ricerca, fucina di coscienza sociale e di innovazione tecnologica. Si discute quindi come passare da una forma di capitalismo tripolare (italiano) ad un capitalismo quadripolare (statunitense). Viene formulato quindi un modello di riferimento per trovare il mix ottimale di politiche industriali a favore delle diverse imprese suddivise per dimensione. Per finire vengono proposti alcuni cambiamenti per favorire la nascita e la crescita delle piccole imprese che sono depositarie spesso dei migliori contributi in termini di innovazione e quindi di crescita economica.
Un nuovo modello per le politiche industriali e lo sviluppo economico
MUFFATTO, MORENO;GIACON, PAOLO
2010
Abstract
Il lavoro prende avvio con un confronto tra la realtà italiana e quella statunitense Si evidenzia come in Italia le politiche industriali e per il lavoro, quelle cioè che più influenzano lo sviluppo economico ed industriale del Paese, vengono decise dal Governo, dalla rappresentanza degli imprenditori e dai sindacati. Negli Stati Uniti invece gli attori coinvolti nel processo decisionale per lo sviluppo economico e la definizione delle politiche di sostegno sono quattro: le grandi imprese, le piccole imprese, il Governo e le Università assieme ai centri di ricerca. Negli USA anche le PMI ricevono grande attenzione attraverso la Small Business Administration e lo Small Business Innovation Research program. Negli Stati Uniti inoltre la cosiddetta “terza missione” degli Atenei è un patrimonio condiviso da tutto il mondo accademico: le Università sono infatti epicentro per la generazione di idee innovative, per la creazione di proprietà intellettuale, per realizzare quell’osmosi vitale tra ricerca di base e ricerca applicata. Sono inoltre luogo di formazione umana e professionale delle classi dirigenti, nonché strumento che offre opportunità ed occasioni per generare imprese, spesso ad alto tasso di tecnologia e di conoscenza. L’Università è dunque motore del cambiamento, punta di diamante della ricerca, fucina di coscienza sociale e di innovazione tecnologica. Si discute quindi come passare da una forma di capitalismo tripolare (italiano) ad un capitalismo quadripolare (statunitense). Viene formulato quindi un modello di riferimento per trovare il mix ottimale di politiche industriali a favore delle diverse imprese suddivise per dimensione. Per finire vengono proposti alcuni cambiamenti per favorire la nascita e la crescita delle piccole imprese che sono depositarie spesso dei migliori contributi in termini di innovazione e quindi di crescita economica.Pubblicazioni consigliate
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