Avuto riguardo ai caratteri peculiari dell’ordinamento giuspositivistico romano, anch’esso connotato gradualmente dalla ‘carta vincente’ del cosmopolitismo radicatosi nell’esperienza storica in discorso ed altresì configurabile come durevole espressione operativa di progressiva osmosi tale da compattare l’ecumene romana, si pone in luce come la sensibilità alle istanze giuridiche della ‘periferia’ sfociasse nell’accoglimento delle medesime, attraverso il recepimento nel ius civile di nuovi istituti destinati a tramutarsi in un ulteriore veicolo di romanizzazione, preordinato a ridurre notevolmente – se non ad annullare definitivamente – le distanze tra centro decisionale e popoli sottomessi. Un’espressione, tra altre, della succennata tendenza potrebbe essere rinvenuta nella fattispecie quasi-delittuale del litem suam facere: esposto sinteticamente il percorso delle fonti (giuridiche, ma soprattutto epigrafiche e papirologiche laddove provenienti dalle province) preordinate a delineare la figura in parola, ne viene analizzata specificamente la configurazione in età tardo-imperiale, onde coglierne l’evoluzione. Si rinviene nei mutamenti avvenuti in ambito provinciale, entro il quale la cognitio extra ordinem si era imposta per prima, la chiave di lettura della progressiva trasfigurazione nella quale sarebbe incorso il litem suam facere (e, con essa, la responsabilità del giudice), nonché il segno di quella bidirezionalità capace di qualificare dinamicamente il rapporto tra centro e periferie. Siffatte rielaborazioni potrebbero essere imputate alla prassi locale che, pur manipolando le struttura della fattispecie onde adeguarla alla mutata situazione generale, avrebbe assicurato la persistenza di uno dei tratti finalistici propri della sua configurazione originaria (da scorgersi nella violazione di doveri procedurali), in tal modo incidendo su quest’ultima a testimonianza di quella circolarità di apporti cui ricondurre dinamicamente, anche assumendo l’angolo visuale dell’applicazione del diritto, i fenomeni di coesione ed integrazione nel mondo romano.

L'applicazione del diritto nei processi privati: modello romano e realtà  locali in epoca imperiale. Il caso del 'litem suam facere'.

SCEVOLA, ROBERTO GIAMPIERO FRANCESCO
2010

Abstract

Avuto riguardo ai caratteri peculiari dell’ordinamento giuspositivistico romano, anch’esso connotato gradualmente dalla ‘carta vincente’ del cosmopolitismo radicatosi nell’esperienza storica in discorso ed altresì configurabile come durevole espressione operativa di progressiva osmosi tale da compattare l’ecumene romana, si pone in luce come la sensibilità alle istanze giuridiche della ‘periferia’ sfociasse nell’accoglimento delle medesime, attraverso il recepimento nel ius civile di nuovi istituti destinati a tramutarsi in un ulteriore veicolo di romanizzazione, preordinato a ridurre notevolmente – se non ad annullare definitivamente – le distanze tra centro decisionale e popoli sottomessi. Un’espressione, tra altre, della succennata tendenza potrebbe essere rinvenuta nella fattispecie quasi-delittuale del litem suam facere: esposto sinteticamente il percorso delle fonti (giuridiche, ma soprattutto epigrafiche e papirologiche laddove provenienti dalle province) preordinate a delineare la figura in parola, ne viene analizzata specificamente la configurazione in età tardo-imperiale, onde coglierne l’evoluzione. Si rinviene nei mutamenti avvenuti in ambito provinciale, entro il quale la cognitio extra ordinem si era imposta per prima, la chiave di lettura della progressiva trasfigurazione nella quale sarebbe incorso il litem suam facere (e, con essa, la responsabilità del giudice), nonché il segno di quella bidirezionalità capace di qualificare dinamicamente il rapporto tra centro e periferie. Siffatte rielaborazioni potrebbero essere imputate alla prassi locale che, pur manipolando le struttura della fattispecie onde adeguarla alla mutata situazione generale, avrebbe assicurato la persistenza di uno dei tratti finalistici propri della sua configurazione originaria (da scorgersi nella violazione di doveri procedurali), in tal modo incidendo su quest’ultima a testimonianza di quella circolarità di apporti cui ricondurre dinamicamente, anche assumendo l’angolo visuale dell’applicazione del diritto, i fenomeni di coesione ed integrazione nel mondo romano.
2010
Pluralidad e integracion en el mundo romano
9788431327132
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