Il lavoro è stato inteso come sottofondo della vita fino a pochi decenni fa. Ora è uno tra i tanti spazi che l’individuo ha a sua disposizione, anche se è preminente su altri a causa della remunerazione ad esso legata che permette di mantenere gli ambiti non lavorativi. Ogni individuo appartiene a una pluralità di organizzazioni e gli ambienti organizzativi con i quali si trova ad interagire intervengono profondamente nel definire la forma, la struttura e i risultati delle abitudini comunicative. i modelli organizzativi del lavoro cambiano: le imprese seguono obiettivi di accrescimento della flessibilità che includono la richiesta di erogazione delle prestazioni lavorative secondo modalità maggiormente aderenti alle esigenze produttive contingenti. A ciò va aggiunta la tendenza, derivante dalla crescente domanda di flessibilità che proviene dagli individui, alla ricerca di combinazioni ottimali tra vita professionale e interessi extralavorativi. L’organizzazione conferisce sicurezza e informa esplicitamente, ma anche implicitamente, su che cosa sia bene sapere o eseguire. Le generazioni della vita quotidiana si sono succedute dagli anni Ottanta ad oggi ed hanno “assorbito” la possibilità di “avere un lavoro” solo per un determinato periodo e la speranza di “averne altri” per i periodi successivi. La perdita del posto di lavoro provoca, comunque, una privazione di sicurezza ed è fondamentale la possibilità di “ristrutturarla” tramite un’adeguata istruzione. Il lavoratore, in ogni caso, ha potuto apprendere diverse competenze dalle occupazioni precedenti, specialmente per quanto riguarda la socializzazione, la comunicazione ed il modo di reperire e di utilizzare le informazioni. Mediante la realizzazione di seminari di formazione e di sensibilizzazione al processo di supporto alla ricollocazione e alle modalità operative dell’outplacement si può intervenire nell’individualizzazione dei bisogni, rafforzando le capacità e le competenze degli operatori, in grado, così, di analizzare le caratteristiche dei lavoratori e di collaborare fattivamente con le imprese coinvolte nei diversi progetti. I progetti di riqualificazione professionale ed outplacement hanno determinati obiettivi riguardanti sia la mappatura delle cause industriali e contestuali della disoccupazione, sia la ricerca di una nuova occupazione condivisa da ogni soggetto.

Comunicazione e informazione nelle organizzazioni

TESSAROLO, MARISELDA
2010

Abstract

Il lavoro è stato inteso come sottofondo della vita fino a pochi decenni fa. Ora è uno tra i tanti spazi che l’individuo ha a sua disposizione, anche se è preminente su altri a causa della remunerazione ad esso legata che permette di mantenere gli ambiti non lavorativi. Ogni individuo appartiene a una pluralità di organizzazioni e gli ambienti organizzativi con i quali si trova ad interagire intervengono profondamente nel definire la forma, la struttura e i risultati delle abitudini comunicative. i modelli organizzativi del lavoro cambiano: le imprese seguono obiettivi di accrescimento della flessibilità che includono la richiesta di erogazione delle prestazioni lavorative secondo modalità maggiormente aderenti alle esigenze produttive contingenti. A ciò va aggiunta la tendenza, derivante dalla crescente domanda di flessibilità che proviene dagli individui, alla ricerca di combinazioni ottimali tra vita professionale e interessi extralavorativi. L’organizzazione conferisce sicurezza e informa esplicitamente, ma anche implicitamente, su che cosa sia bene sapere o eseguire. Le generazioni della vita quotidiana si sono succedute dagli anni Ottanta ad oggi ed hanno “assorbito” la possibilità di “avere un lavoro” solo per un determinato periodo e la speranza di “averne altri” per i periodi successivi. La perdita del posto di lavoro provoca, comunque, una privazione di sicurezza ed è fondamentale la possibilità di “ristrutturarla” tramite un’adeguata istruzione. Il lavoratore, in ogni caso, ha potuto apprendere diverse competenze dalle occupazioni precedenti, specialmente per quanto riguarda la socializzazione, la comunicazione ed il modo di reperire e di utilizzare le informazioni. Mediante la realizzazione di seminari di formazione e di sensibilizzazione al processo di supporto alla ricollocazione e alle modalità operative dell’outplacement si può intervenire nell’individualizzazione dei bisogni, rafforzando le capacità e le competenze degli operatori, in grado, così, di analizzare le caratteristiche dei lavoratori e di collaborare fattivamente con le imprese coinvolte nei diversi progetti. I progetti di riqualificazione professionale ed outplacement hanno determinati obiettivi riguardanti sia la mappatura delle cause industriali e contestuali della disoccupazione, sia la ricerca di una nuova occupazione condivisa da ogni soggetto.
2010
Outplacement. Psicosociologia della riqualificazione e del ricollocamento professionale
9788829921041
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