L'agricoltura è per molti versi l'unico settore economico in grado di produrre sia esternalità positive sia negative. Tra le esternalità positive, nelle aree di pianura densamente popolate, particolarmente importante risulta essere la conservazione/realizzazione di paesaggi rurali gradevoli in grado di favorire l'uso ricreativo da parte dei residenti nei centri abitati. Tra le esternalità negative assai importante è allo stato attuale, specie con riferimento al territorio di pianura del Veneto (ed al bacino scolante della laguna di Venezia), il rilascio di fertilizzanti azotati che possono causare fenomeni di inquinamento delle acque utilizzate a scopo potabile e di eutrofizzazione delle lagune costiere. La politica agricola comunitaria (PAC) ha cercato in vario modo di stimolare, tramite l'erogazione di contributi, la riduzione nell'utilizzo di fertilizzanti che può derivare sia dall'adozione delle cosiddette "buone pratiche agronomiche", sia da ulteriori interventi di razionalizzazione delle concimazioni, sia, infine, dal ricorso a tecniche di agricoltura a basso impatto ambientale di vario genere. Nel caso del bacino scolante della laguna di Venezia sono stati inoltre previsti altri incentivi statali finalizzati all'abbattimento dell'apporto di fertilizzanti da parte dell'agricoltura al delicato equilibrio lagunare. L’obiettivo dello studio è dunque di analizzare il trade-off tra il valore estetico del paesaggio rurale, i rilasci di azoto delle colture e il reddito degli agricoltori nelle regioni del nord-est. A tale riguardo, le preferenze paesaggistiche utilizzate derivano da uno studio che ha visto l’impiego di un approccio incentrato sull’attribuzione di punteggi a scenari paesaggistici diversificati in relazione agli elementi che maggiormente lo caratterizzano nelle aree di pianura. Ciò ha consentito di identificare delle funzioni matematiche in grado di porre in relazione la gradevolezza del paesaggio alle caratteristiche dell’uso del suolo. La ricerca si è posta l'obiettivo di stimare il costo opportunità del miglioramento della qualità del paesaggio secondo quanto previsto dalla Riforma di Medio Termine (MTR) mediante un approccio modellistico basato su tecniche di programmazione matematica. A tal fine sono stati preliminarmente definiti modelli relativi ad aziende rappresentative della realtà veneta. Successivamente, utilizzando un approccio di multi-objective programming sono stati individuati gli ordinamenti produttivi efficienti in termini di reddito agricolo generato a livello aziendale e di qualità ambientale, sia per quanto attiene il paesaggio rurale che i rilasci di azoto. del paesaggio agrario, individuati come criteri rilevanti per il decisore pubblico. Il modello quantifica la perdita di reddito che l’azienda agricola si trova a dover sostenere qualora si trovi a recepire azioni che derivano dall’implementazione di politiche ambientali volte a migliorare la qualità ambientale. I risultati forniscono dunque indicazioni del costo opportunità associato ai miglioramenti della qualità paesaggistica e del contenimento dei rilasci di azoto. Tali informazioni possono rivelarsi di particolare utilità per il decisore pubblico che deve commisurare l’entità dei sussidi da corrispondere agli agricoltori per la realizzazione di azioni volte al miglioramento della qualità ambientale.

Produzione di esternalità  positive e negative da parte dell'agricoltura. Un caso di studio nella Regione Veneto.

THIENE, MARA;TEMPESTA, TIZIANO
2008

Abstract

L'agricoltura è per molti versi l'unico settore economico in grado di produrre sia esternalità positive sia negative. Tra le esternalità positive, nelle aree di pianura densamente popolate, particolarmente importante risulta essere la conservazione/realizzazione di paesaggi rurali gradevoli in grado di favorire l'uso ricreativo da parte dei residenti nei centri abitati. Tra le esternalità negative assai importante è allo stato attuale, specie con riferimento al territorio di pianura del Veneto (ed al bacino scolante della laguna di Venezia), il rilascio di fertilizzanti azotati che possono causare fenomeni di inquinamento delle acque utilizzate a scopo potabile e di eutrofizzazione delle lagune costiere. La politica agricola comunitaria (PAC) ha cercato in vario modo di stimolare, tramite l'erogazione di contributi, la riduzione nell'utilizzo di fertilizzanti che può derivare sia dall'adozione delle cosiddette "buone pratiche agronomiche", sia da ulteriori interventi di razionalizzazione delle concimazioni, sia, infine, dal ricorso a tecniche di agricoltura a basso impatto ambientale di vario genere. Nel caso del bacino scolante della laguna di Venezia sono stati inoltre previsti altri incentivi statali finalizzati all'abbattimento dell'apporto di fertilizzanti da parte dell'agricoltura al delicato equilibrio lagunare. L’obiettivo dello studio è dunque di analizzare il trade-off tra il valore estetico del paesaggio rurale, i rilasci di azoto delle colture e il reddito degli agricoltori nelle regioni del nord-est. A tale riguardo, le preferenze paesaggistiche utilizzate derivano da uno studio che ha visto l’impiego di un approccio incentrato sull’attribuzione di punteggi a scenari paesaggistici diversificati in relazione agli elementi che maggiormente lo caratterizzano nelle aree di pianura. Ciò ha consentito di identificare delle funzioni matematiche in grado di porre in relazione la gradevolezza del paesaggio alle caratteristiche dell’uso del suolo. La ricerca si è posta l'obiettivo di stimare il costo opportunità del miglioramento della qualità del paesaggio secondo quanto previsto dalla Riforma di Medio Termine (MTR) mediante un approccio modellistico basato su tecniche di programmazione matematica. A tal fine sono stati preliminarmente definiti modelli relativi ad aziende rappresentative della realtà veneta. Successivamente, utilizzando un approccio di multi-objective programming sono stati individuati gli ordinamenti produttivi efficienti in termini di reddito agricolo generato a livello aziendale e di qualità ambientale, sia per quanto attiene il paesaggio rurale che i rilasci di azoto. del paesaggio agrario, individuati come criteri rilevanti per il decisore pubblico. Il modello quantifica la perdita di reddito che l’azienda agricola si trova a dover sostenere qualora si trovi a recepire azioni che derivano dall’implementazione di politiche ambientali volte a migliorare la qualità ambientale. I risultati forniscono dunque indicazioni del costo opportunità associato ai miglioramenti della qualità paesaggistica e del contenimento dei rilasci di azoto. Tali informazioni possono rivelarsi di particolare utilità per il decisore pubblico che deve commisurare l’entità dei sussidi da corrispondere agli agricoltori per la realizzazione di azioni volte al miglioramento della qualità ambientale.
2008
Acqua, agricoltura e ambiente nei nuovi scenari di politica comunitaria
9788856804881
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