Negli ultimi anni, la sopravvivenza dei neonati di bassa età gestazionale (≤28 settimane) e di peso basso ed estremamente basso (rispettivamente, ≤1500g e ≤1000g), è progressivamente aumentata grazie al contributo delle moderne tecnologie e all’alta qualità dell’assistenza medica ed infermieristica nelle terapie intensive neonatali. Lo scopo di questo studio è quello di verificare l’andamento dello sviluppo psicomotorio di un gruppo di bambini pretermine (di età gestazionale<30 settimane) senza compromissione neurologica rispetto a quello di un gruppo di controllo di bambini sani nati a termine. In particolare sono state valutate nei due gruppi le fasi del controllo posturale e della locomozione (controllo del capo, raggiungimento della posizione seduta autonoma, andatura quadrupede, stazione eretta, cammino autonomo) e alcune tappe dello sviluppo linguistico significative (prime parole, denominazione oggetti, denominazione parti del corpo). Sono stati pertanto arruolati nello studio 40 neonati pretermine, 20 maschi e 20 femmine, ricoverati nel periodo 2000-2001 presso l’Unità di Terapia Intensiva Neonatale del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova, con EG inferiore a 30 settimane, ed un gruppo di controllo composto da 59 bambini nati a termine, 32 maschi e 27 femmine, nati nel corso degli anni 2000-2001 privi di problemi medici rilevanti riguardanti la gravidanza, il parto e il periodo perinatale, reclutato in cinque diverse Scuole dell’Infanzia e Asili Nido. I bambini pretermine hanno eseguito esame neurologico classico al momento della dimissione dal reparto (36a-40a settimana di EG) e poi seguiti con un follow-up neurologico a 3, 6, 12 e 18 mesi di età corretta, indagando la funzione motoria nella quale era compresa anche la valutazione della motricità fine, la capacità visiva, la capacità di udito e di linguaggio, l’abilità e lo sviluppo sociale. Per il gruppo di controllo i dati sono stati raccolti attraverso la compilazione di un questionario somministrato ad un parente del bambino e con l’ausilio del Libretto Sanitario Pediatrico Dai nostri risultati emerge che le tappe principali dello sviluppo psicomotorio sono raggiunte più tardivamente nei pretermine rispetto al gruppo di controllo, nonostante l’utilizzo dell’età corretta e l’esclusione di soggetti con compromissione neurologica. Molto spesso si interviene nello sviluppo dei bambini pretermine con una care personalizzata nelle terapie intensive neonatali e successivamente con interventi fisioterapici per favorire lo sviluppo armonico delle competenze motorie e l’adeguata acquisizione delle varie tappe funzionali. Pensiamo, pertanto, siano necessari ulteriori studi e la formulazione di programmi di osservazione a lungo termine dello sviluppo neuroevolutivo del bambino pretermine, utile anche per quello a basso rischio, per valutare l’efficacia degli interventi attualmente proposti

Lo sviluppo psicomotorio nei primi 18 mesi: confronto fra un gruppo di pretermine e un gruppo di controllo di nati a termine

MASIERO, STEFANO;DRIGO, PAOLA;MILANI, ALBERTA;BOCCUZZO, GIOVANNA;BARELLA, ALESSIA;ORTOLANI, MARCO
2005

Abstract

Negli ultimi anni, la sopravvivenza dei neonati di bassa età gestazionale (≤28 settimane) e di peso basso ed estremamente basso (rispettivamente, ≤1500g e ≤1000g), è progressivamente aumentata grazie al contributo delle moderne tecnologie e all’alta qualità dell’assistenza medica ed infermieristica nelle terapie intensive neonatali. Lo scopo di questo studio è quello di verificare l’andamento dello sviluppo psicomotorio di un gruppo di bambini pretermine (di età gestazionale<30 settimane) senza compromissione neurologica rispetto a quello di un gruppo di controllo di bambini sani nati a termine. In particolare sono state valutate nei due gruppi le fasi del controllo posturale e della locomozione (controllo del capo, raggiungimento della posizione seduta autonoma, andatura quadrupede, stazione eretta, cammino autonomo) e alcune tappe dello sviluppo linguistico significative (prime parole, denominazione oggetti, denominazione parti del corpo). Sono stati pertanto arruolati nello studio 40 neonati pretermine, 20 maschi e 20 femmine, ricoverati nel periodo 2000-2001 presso l’Unità di Terapia Intensiva Neonatale del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova, con EG inferiore a 30 settimane, ed un gruppo di controllo composto da 59 bambini nati a termine, 32 maschi e 27 femmine, nati nel corso degli anni 2000-2001 privi di problemi medici rilevanti riguardanti la gravidanza, il parto e il periodo perinatale, reclutato in cinque diverse Scuole dell’Infanzia e Asili Nido. I bambini pretermine hanno eseguito esame neurologico classico al momento della dimissione dal reparto (36a-40a settimana di EG) e poi seguiti con un follow-up neurologico a 3, 6, 12 e 18 mesi di età corretta, indagando la funzione motoria nella quale era compresa anche la valutazione della motricità fine, la capacità visiva, la capacità di udito e di linguaggio, l’abilità e lo sviluppo sociale. Per il gruppo di controllo i dati sono stati raccolti attraverso la compilazione di un questionario somministrato ad un parente del bambino e con l’ausilio del Libretto Sanitario Pediatrico Dai nostri risultati emerge che le tappe principali dello sviluppo psicomotorio sono raggiunte più tardivamente nei pretermine rispetto al gruppo di controllo, nonostante l’utilizzo dell’età corretta e l’esclusione di soggetti con compromissione neurologica. Molto spesso si interviene nello sviluppo dei bambini pretermine con una care personalizzata nelle terapie intensive neonatali e successivamente con interventi fisioterapici per favorire lo sviluppo armonico delle competenze motorie e l’adeguata acquisizione delle varie tappe funzionali. Pensiamo, pertanto, siano necessari ulteriori studi e la formulazione di programmi di osservazione a lungo termine dello sviluppo neuroevolutivo del bambino pretermine, utile anche per quello a basso rischio, per valutare l’efficacia degli interventi attualmente proposti
2005
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