La memoria presenta le prime evidenze emerse da uno studio sperimentale attualmente in corso su un acquifero naturale ubicato a Settolo (TV), nella fascia pedemontana veneta. Trattasi di un acquifero freatico indifferenziato sfruttato per usi idropotabili, che si estende su un’area di circa 6 km2, caratterizzato da suoli prevalentemente ghiaiosi - ma con marcate eterogeneità - e da forti interazioni con il fiume Piave, che delimita l’acquifero stesso dal lato sudovest. Allo scopo di validare la successiva attività modellistica, il sito è stato oggetto, a partire dall’estate 2009, di un monitoraggio continuo mediante la misura della precipitazione, del livello del Piave e del livello di falda in un numero relativamente elevato di pozzi di osservazione. È inoltre stata condotta una campagna di misure geofisiche tramite la tecnica dell’ERT (Electrical Resistivity Tomography) superficiale per la caratterizzazione della conducibilità elettrica delle formazioni e la verifica della presenza di facies diverse. Le prime elaborazioni dei dati raccolti evidenziano la complessa dinamica della falda, caratterizzata da due regimi diversi: il primo, legato alle variazioni di livello del fiume Piave; il secondo, legato alla ricarica del bacino del Rio di Funer, un piccolo corso d’acqua che confluisce in sinistra Piave subito a valle dell’area oggetto di studio. L’acquifero è soggetto all’estrazione di portate di una qualche entità ad opera della locale società di gestione dell’acquedotto e, in misura minore, di privati. Le prove geofisiche indicano la presenza di formazioni porose caratterizzate da resisitività elettrica elevata, probabilmente tracce di paleo-alvei del fiume Piave che potrebbero rappresentare importanti percorsi preferenziali in caso di contaminazione dell’acquifero.

Prime evidenze di uno studio sperimentale per la definizione di un approccio modellistico multiscala. Il caso dell'acquifero di settolo (TV)

CAMPORESE, MATTEO;DA DEPPO, LUIGI;SALANDIN, PAOLO
2010

Abstract

La memoria presenta le prime evidenze emerse da uno studio sperimentale attualmente in corso su un acquifero naturale ubicato a Settolo (TV), nella fascia pedemontana veneta. Trattasi di un acquifero freatico indifferenziato sfruttato per usi idropotabili, che si estende su un’area di circa 6 km2, caratterizzato da suoli prevalentemente ghiaiosi - ma con marcate eterogeneità - e da forti interazioni con il fiume Piave, che delimita l’acquifero stesso dal lato sudovest. Allo scopo di validare la successiva attività modellistica, il sito è stato oggetto, a partire dall’estate 2009, di un monitoraggio continuo mediante la misura della precipitazione, del livello del Piave e del livello di falda in un numero relativamente elevato di pozzi di osservazione. È inoltre stata condotta una campagna di misure geofisiche tramite la tecnica dell’ERT (Electrical Resistivity Tomography) superficiale per la caratterizzazione della conducibilità elettrica delle formazioni e la verifica della presenza di facies diverse. Le prime elaborazioni dei dati raccolti evidenziano la complessa dinamica della falda, caratterizzata da due regimi diversi: il primo, legato alle variazioni di livello del fiume Piave; il secondo, legato alla ricarica del bacino del Rio di Funer, un piccolo corso d’acqua che confluisce in sinistra Piave subito a valle dell’area oggetto di studio. L’acquifero è soggetto all’estrazione di portate di una qualche entità ad opera della locale società di gestione dell’acquedotto e, in misura minore, di privati. Le prove geofisiche indicano la presenza di formazioni porose caratterizzate da resisitività elettrica elevata, probabilmente tracce di paleo-alvei del fiume Piave che potrebbero rappresentare importanti percorsi preferenziali in caso di contaminazione dell’acquifero.
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