La tecnologia del laser a scansione offre oggigiorno innumerevoli nuove possibilità nel campo delle applicazioni industriali di tipo “close-range”. Come noto, i laser scanner hanno il vantaggio di produrre dense nuvole di punti tridimensionali, che nel loro insieme consentono, una volta opportunamente elaborate, di ricostruire la geometria dell’oggetto rilevato senza l’uso estensivo di punti di controllo segnalizzati. In aggiunta, i singoli punti che vengono generati presentano un’accuratezza sufficientemente elevata da rendere tali rilievi adatti per applicazioni di “reverse engineering” e per analisi delle deformazioni. D’altra parte, sussistono problemi, tutt’ora irrisolti, legati alla precisione dei singoli punti ed alle caratteristiche delle superfici degli oggetti rilevati, che influenzano direttamente la qualità metrica e geometrica del prodotto finale ottenuto, cioè il modello 3D dell’oggetto stesso. Scopo di questo lavoro è quindi quello di esaminare gli effetti del materiale costituente le superfici sottoposte a scansione laser, variando l’angolo di ripresa e applicando differenti sostanze più o meno opacizzanti sulle superfici medesime. Il test è stato eseguito su oggetti di forma cilindrica di materiale diverso, utilizzando un laser a triangolazione (BIRIS), adatto per applicazioni di tipo "close-range". Si riportano i risultati ottenuti in termini di confronti tra i diametri misurati sui cilindri mediante calibro professionale ed i diametri stimati in base al fitting delle nuvole di punti allineate. Vengono anche evidenziate alcune problematiche incontrate durante la scansione laser, dovute essenzialmente al diverso grado di riflettività del materiale costituente i cilindri.

Validazione di dati laser scanner per applicazioni di metrologia close-range

GUARNIERI, ALBERTO;VETTORE, ANTONIO
2004

Abstract

La tecnologia del laser a scansione offre oggigiorno innumerevoli nuove possibilità nel campo delle applicazioni industriali di tipo “close-range”. Come noto, i laser scanner hanno il vantaggio di produrre dense nuvole di punti tridimensionali, che nel loro insieme consentono, una volta opportunamente elaborate, di ricostruire la geometria dell’oggetto rilevato senza l’uso estensivo di punti di controllo segnalizzati. In aggiunta, i singoli punti che vengono generati presentano un’accuratezza sufficientemente elevata da rendere tali rilievi adatti per applicazioni di “reverse engineering” e per analisi delle deformazioni. D’altra parte, sussistono problemi, tutt’ora irrisolti, legati alla precisione dei singoli punti ed alle caratteristiche delle superfici degli oggetti rilevati, che influenzano direttamente la qualità metrica e geometrica del prodotto finale ottenuto, cioè il modello 3D dell’oggetto stesso. Scopo di questo lavoro è quindi quello di esaminare gli effetti del materiale costituente le superfici sottoposte a scansione laser, variando l’angolo di ripresa e applicando differenti sostanze più o meno opacizzanti sulle superfici medesime. Il test è stato eseguito su oggetti di forma cilindrica di materiale diverso, utilizzando un laser a triangolazione (BIRIS), adatto per applicazioni di tipo "close-range". Si riportano i risultati ottenuti in termini di confronti tra i diametri misurati sui cilindri mediante calibro professionale ed i diametri stimati in base al fitting delle nuvole di punti allineate. Vengono anche evidenziate alcune problematiche incontrate durante la scansione laser, dovute essenzialmente al diverso grado di riflettività del materiale costituente i cilindri.
2004
8890094362
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