Nella Biblioteca Universitaria di Padova si conservano molti codici miniati – alcuni dei quali sono stati esibiti nella mostra che si è svolta a Padova dall’1 al 30 aprile 2011 – appartenuti un tempo ad antiche e radicate istituzioni religiose cittadine, come, fra le tante, il monastero benedettino di Santa Giustina. Si tratta di libri fortemente differenziati per contenuti, lay out, decorazione, scrittura, cronologie, ma anche per le loro origini, dal momento che si ha a che fare con manoscritti prodotti in aree geografiche molto diverse e soprattutto anche molto lontane fra di loro, dal momento che non si tratta solo dell’Italia e delle sue tante regioni, ma anche di paesi più remoti, come la Francia oppure l’Inghilterra. La casualità delle provenienze, la ricchezza delle scelte esecutive, la diversità delle tipologie testuali, l’ampiezza dell’arco cronologico in cui si collocano i codici selezionati sono tutti elementi che concorrono a determinare la grande varietà delle scritture e delle forme librarie che arricchivano le biblioteche ecclesiastiche padovane. Si tratta di materiali inevitabilmente eterogenei, accomunati dal vincolo del luogo di conservazione, cui possono essere variamente e singolarmente connessi, ma che in ogni caso costituiscono i tasselli di un ideale grande mosaico che raffigura, illustrandola a grandi tappe, la storia evolutiva del libro manoscritto medievale.
Una raccolta di sorprese. Aspetti grafici e codicologici dei codici miniati provenienti dalle raccolte librarie ecclesiastiche padovane e conservati nella Biblioteca Universitaria di Padova
GIOVE', NICOLETTA
2011
Abstract
Nella Biblioteca Universitaria di Padova si conservano molti codici miniati – alcuni dei quali sono stati esibiti nella mostra che si è svolta a Padova dall’1 al 30 aprile 2011 – appartenuti un tempo ad antiche e radicate istituzioni religiose cittadine, come, fra le tante, il monastero benedettino di Santa Giustina. Si tratta di libri fortemente differenziati per contenuti, lay out, decorazione, scrittura, cronologie, ma anche per le loro origini, dal momento che si ha a che fare con manoscritti prodotti in aree geografiche molto diverse e soprattutto anche molto lontane fra di loro, dal momento che non si tratta solo dell’Italia e delle sue tante regioni, ma anche di paesi più remoti, come la Francia oppure l’Inghilterra. La casualità delle provenienze, la ricchezza delle scelte esecutive, la diversità delle tipologie testuali, l’ampiezza dell’arco cronologico in cui si collocano i codici selezionati sono tutti elementi che concorrono a determinare la grande varietà delle scritture e delle forme librarie che arricchivano le biblioteche ecclesiastiche padovane. Si tratta di materiali inevitabilmente eterogenei, accomunati dal vincolo del luogo di conservazione, cui possono essere variamente e singolarmente connessi, ma che in ogni caso costituiscono i tasselli di un ideale grande mosaico che raffigura, illustrandola a grandi tappe, la storia evolutiva del libro manoscritto medievale.Pubblicazioni consigliate
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