Gli studiosi e i professionisti dell'orientamento si interessano a come le persone vivono il proprio presente e si rappresentano e programmano, nel limite del possibile, il proprio futuro. Sia la soddisfazione nei confronti della situazione attuale che le previsioni a proposito del futuro implicano, almeno nella società occidentale, il riuscire a percepire di avere numerose possibilità e opzioni: alcune di queste saranno più facilmente praticabili e consentiranno il raggiungimento di vantaggi e rinforzi immediati, altre risulteranno più impegnative e richiederanno sforzi notevoli per essere praticate e realizzate e la disponibilità a dilazionare nel tempo (anche dopo numerosi anni) la fruibilità di rinforzi e gratificazioni. Alcune persone fortunate si trovano queste possibilità a portata di mano, senza che esse si siano in alcun modo date da fare, grazie al fatto che altri ne hanno predisposto la fruibilità. Alcune persone, pur avendole sotto gli occhi, non le vedono, a causa della loro "miopia", dovuta a scarsa motivazione o a difficoltà di riconoscimento. Per alcuni, soprattutto soggetti in età evolutiva, le risorse e le possibilità possono essere sprecate a causa di "distrazioni”, ma più spesso di inadempienze, di quanti dovrebbero preoccuparsi del loro sviluppo e del loro futuro, dei genitori e degli insegnanti, in primo luogo. In queste situazioni, che potremmo considerare più favorevoli in quanto le opportunità comunque ci sono, si tratta di combattere le sacche di "ignoranza” in materia di psicologia dello sviluppo e dell'educazione, i luoghi Comuni e i pregiudizi a proposito dello sviluppo professionale delle persone e delle loro possibilità di miglioramento. Vi sono però delle persone, e queste sono quelle che ci preoccupano di più, che hanno poche possibilità o opzioni, spesso scarsamente attraenti, a causa degli ambienti di provenienza, dei loro personali impedimenti (si pensi ad esempio agli effetti devastanti, per quanto concerne le possibilità di scelta, delle menomazioni e degli elevati tassi di povertà), delle loro scarse abilità di analisi, della loro tendenza all’esternalità, "all’impotenza appresa”, e alla dipendenza. Vi sono delle situazioni in cui tra le persone e le loro possibilità si frappongono ostacoli e barriere che, per la consistenza e/o la repentinità, non concedono il tempo di pensare a come difendersi e scoraggiano qualsiasi iniziativa (si pensi, ad esempio, agli effetti che sullo studio, sul lavoro e sulla qualità della vita, possono avere gli incidenti traumatici o la precoce perdita di un familiare). Per ridimensionare questi problemi sono necessari interventi di prevenzione primaria (per la ricerca e il debellamento delle cause), secondaria (per la diagnosi precoce delle situazioni a rischio) e terziaria (intervento precoce sulle situazioni deficitarie diagnosticate), e a tal fine i professionisti dell’orientamento necessitano di condizioni economiche, sociali e politiche favorevoli e di numerosi alleati. Tra questi ultimi figurano certamente, da un lato, i genitori e i familiari e, dall'altro, gli operatori scolastici. Sia gli uni che gli altri, in ogni caso, vanno a nostro avviso adeguatamente formati e supportati. A quest’ultima tematica (quella della formazione e del coinvolgimento dei genitori e degli insegnanti) saranno tuttavia dedicati altri due contributi che compaiono in questo stesso volume e che, per noi, rappresentano un importante completamento alla tematica della prevenzione che ci accingiamo qui ad affrontare. Nelle pagine che seguono ci si limiterà a sottolineare le ragioni per le quali all'orientamento debbano essere richieste capacità di tipo preventivo, indicando al contempo alcune condizioni che dovrebbero essere predisposte affinché lo stesso riesca ad affrontare con successo le sfide che i cambiamenti che si registrano in questo inizio di secolo.

L' orientamento come risorsa di prevenzione

NOTA, LAURA;SORESI, SALVATORE
2007

Abstract

Gli studiosi e i professionisti dell'orientamento si interessano a come le persone vivono il proprio presente e si rappresentano e programmano, nel limite del possibile, il proprio futuro. Sia la soddisfazione nei confronti della situazione attuale che le previsioni a proposito del futuro implicano, almeno nella società occidentale, il riuscire a percepire di avere numerose possibilità e opzioni: alcune di queste saranno più facilmente praticabili e consentiranno il raggiungimento di vantaggi e rinforzi immediati, altre risulteranno più impegnative e richiederanno sforzi notevoli per essere praticate e realizzate e la disponibilità a dilazionare nel tempo (anche dopo numerosi anni) la fruibilità di rinforzi e gratificazioni. Alcune persone fortunate si trovano queste possibilità a portata di mano, senza che esse si siano in alcun modo date da fare, grazie al fatto che altri ne hanno predisposto la fruibilità. Alcune persone, pur avendole sotto gli occhi, non le vedono, a causa della loro "miopia", dovuta a scarsa motivazione o a difficoltà di riconoscimento. Per alcuni, soprattutto soggetti in età evolutiva, le risorse e le possibilità possono essere sprecate a causa di "distrazioni”, ma più spesso di inadempienze, di quanti dovrebbero preoccuparsi del loro sviluppo e del loro futuro, dei genitori e degli insegnanti, in primo luogo. In queste situazioni, che potremmo considerare più favorevoli in quanto le opportunità comunque ci sono, si tratta di combattere le sacche di "ignoranza” in materia di psicologia dello sviluppo e dell'educazione, i luoghi Comuni e i pregiudizi a proposito dello sviluppo professionale delle persone e delle loro possibilità di miglioramento. Vi sono però delle persone, e queste sono quelle che ci preoccupano di più, che hanno poche possibilità o opzioni, spesso scarsamente attraenti, a causa degli ambienti di provenienza, dei loro personali impedimenti (si pensi ad esempio agli effetti devastanti, per quanto concerne le possibilità di scelta, delle menomazioni e degli elevati tassi di povertà), delle loro scarse abilità di analisi, della loro tendenza all’esternalità, "all’impotenza appresa”, e alla dipendenza. Vi sono delle situazioni in cui tra le persone e le loro possibilità si frappongono ostacoli e barriere che, per la consistenza e/o la repentinità, non concedono il tempo di pensare a come difendersi e scoraggiano qualsiasi iniziativa (si pensi, ad esempio, agli effetti che sullo studio, sul lavoro e sulla qualità della vita, possono avere gli incidenti traumatici o la precoce perdita di un familiare). Per ridimensionare questi problemi sono necessari interventi di prevenzione primaria (per la ricerca e il debellamento delle cause), secondaria (per la diagnosi precoce delle situazioni a rischio) e terziaria (intervento precoce sulle situazioni deficitarie diagnosticate), e a tal fine i professionisti dell’orientamento necessitano di condizioni economiche, sociali e politiche favorevoli e di numerosi alleati. Tra questi ultimi figurano certamente, da un lato, i genitori e i familiari e, dall'altro, gli operatori scolastici. Sia gli uni che gli altri, in ogni caso, vanno a nostro avviso adeguatamente formati e supportati. A quest’ultima tematica (quella della formazione e del coinvolgimento dei genitori e degli insegnanti) saranno tuttavia dedicati altri due contributi che compaiono in questo stesso volume e che, per noi, rappresentano un importante completamento alla tematica della prevenzione che ci accingiamo qui ad affrontare. Nelle pagine che seguono ci si limiterà a sottolineare le ragioni per le quali all'orientamento debbano essere richieste capacità di tipo preventivo, indicando al contempo alcune condizioni che dovrebbero essere predisposte affinché lo stesso riesca ad affrontare con successo le sfide che i cambiamenti che si registrano in questo inizio di secolo.
2007
Orientamento alle scelte: rassegne, ricerche, strumenti ed applicazioni
9788809402966
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2450530
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