Su reperti archeologici sono state, da tempo, applicate metodologie di Reverse Engineering allo scopo di acquisire e classificare le superfici degli stessi. Le applicazioni spaziano dalla catalogazione dei reperti allo sviluppo di tecniche per il restauro virtuale; quest’ultimo approccio consente di simulare più interventi di restauro senza intaccare minimamente il reperto stesso ed inoltre consente di ricostruire, virtualmente, eventuali parti mancanti. In questo lavoro, si presenta l’applicazione della scansione laser tri-dimensionale ad un disco votivo in lamina di bronzo. In particolare, si è acquisita la superficie tri-dimensionale del reperto allo scopo di migliorare la comprensione di particolari incisi, dove il tempo e l’incuria avevano modificato localmente la superficie stessa deformandola e rendendo difficile, ove non possibile, l’identificazione e la lettura di alcuni particolari. Il disco votivo da San Pietro in Rosà (VI) è stato analizzato presso i laboratori di ricerca del Dipartimento di Architettura, Urbanistica e Rilevamento dell’Università degli Studi di Padova, utilizzando, principalmente, una macchina CMM a scansione laser ed elaborando le immagini così acquisite con tecniche di Image Processing. Nello specifico, è proprio l’integrazione tra le metodologie di acquisizione (scansione laser 3D) e di analisi (filtraggio dei dati e manipolazione dei fattori di scala) che ha consentito una migliore lettura del reperto nel suo insieme e nei particolari che lo caratterizzano. Il disco ha un diametro di 19.1 cm ed è decorato ad incisione e a sbalzo su tutta la superficie. In Fig. 1 è riportata un’immagine acquisita nel visibile ed in digitale con evidenziati due particolari oggetto di un’analisi più approfondita.
Il disco votivo di San Pietro di Rosà . Approfondimenti tecnici
SALEMI, GIUSEPPE;ACHILLI, VLADIMIRO;CONCHERI, GIANMARIA
2004
Abstract
Su reperti archeologici sono state, da tempo, applicate metodologie di Reverse Engineering allo scopo di acquisire e classificare le superfici degli stessi. Le applicazioni spaziano dalla catalogazione dei reperti allo sviluppo di tecniche per il restauro virtuale; quest’ultimo approccio consente di simulare più interventi di restauro senza intaccare minimamente il reperto stesso ed inoltre consente di ricostruire, virtualmente, eventuali parti mancanti. In questo lavoro, si presenta l’applicazione della scansione laser tri-dimensionale ad un disco votivo in lamina di bronzo. In particolare, si è acquisita la superficie tri-dimensionale del reperto allo scopo di migliorare la comprensione di particolari incisi, dove il tempo e l’incuria avevano modificato localmente la superficie stessa deformandola e rendendo difficile, ove non possibile, l’identificazione e la lettura di alcuni particolari. Il disco votivo da San Pietro in Rosà (VI) è stato analizzato presso i laboratori di ricerca del Dipartimento di Architettura, Urbanistica e Rilevamento dell’Università degli Studi di Padova, utilizzando, principalmente, una macchina CMM a scansione laser ed elaborando le immagini così acquisite con tecniche di Image Processing. Nello specifico, è proprio l’integrazione tra le metodologie di acquisizione (scansione laser 3D) e di analisi (filtraggio dei dati e manipolazione dei fattori di scala) che ha consentito una migliore lettura del reperto nel suo insieme e nei particolari che lo caratterizzano. Il disco ha un diametro di 19.1 cm ed è decorato ad incisione e a sbalzo su tutta la superficie. In Fig. 1 è riportata un’immagine acquisita nel visibile ed in digitale con evidenziati due particolari oggetto di un’analisi più approfondita.Pubblicazioni consigliate
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